Centrocampo, 7 casi e cosa fare: Koopmeiners, Orsolini, Pellegrini, Luiz, Colpani, Pasalic e Bernabé
La cosa più importante, però, è che Gilardino abbia compreso le mie qualità".
GENOA - "Non so se fosse destino che giocassi in Italia, forse lo era che diventassi un calciatore. Non ho mai visto giocare il mio bisnonno, ma in tanti, in Islanda, dicono sia stato il calciatore più forte della storia del calcio islandese. Adesso però capisco perché il mio bisnonno amasse così tanto l'Italia. Non è solo un discorso di livello del campionato, ma anche di qualità di vita, di clima, di cibo".
DRIBBLING - "È una delle mie qualità migliori, mi piace dribblare, soprattutto quando giochiamo in casa e sento i tifosi che si gasano alle mie spalle. Per saltare l'uomo guardo sempre l'orientamento del corpo del difensore: se è girato verso destra vado a sinistra e viceversa".
IDOLO - "Quando ero piccolo il mio modello era David Beckham, perché mio papà, grande tifoso del Manchester United, mi faceva vedere sempre le partite. Crescendo ho iniziato a seguire sempre di più il Barcellona, il Barcellona di Messi, e penso sia stato uno dei migliori di sempre".
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