La storia tra il Milan e Theo Hernandez sembra essere giunta alla fine. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la simulazione contro il Feyenoord che ha praticamente condannato i rossoneri alle eliminazione. Ora, spiega La Gazzetta dello...
La storia tra il Milan e Theo Hernandez sembra essere giunta alla fine. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la simulazione contro il Feyenoord che ha praticamente condannato i rossoneri alle eliminazione. Ora, spiega La Gazzetta dello Sport, "le strade sono due: o Theo troverà un’altra squadra in estate e si muoverà in quella direzione (a fronte di un’offerta consona) o sarà il club a percorrere una via alternativa, e cioè arrivare alla scadenza del contratto rossonero, giugno 2026. In questo caso Hernandez lascerebbe da svincolato. Le prestazioni del giocatore non offrono una terza soluzione: il rinnovo è impraticabile dato che per spostare in avanti i termini dell’accordo, Theo chiede un sostanzioso aumento dell’ingaggio. Una pratica comune: firma e stipendio potenziato vanno spesso di pari passo. Ma alla stessa velocità dovrebbe procedere in campo, dove Hernandez ha invece tirato il freno da tempo. Chi può interessarsi a un giocatore tanto involuto?
A gennaio si era fatto avanti il Como: avrebbe scommesso che l’aria del lago (dove Theo aveva anche vissuto per un periodo) e gli allenamenti di Fabregas avrebbero potuto restituirgli verve: offerta da otto milioni netti al giocatore e di quasi 50 al club. La società aveva aperto al dialogo, Hernandez ha invece chiuso ogni discorso e declinato la proposta. Altri possibili investitori oggi non ci sono. Magari potranno comparire in estate e il Milan sarà ovviamente prontissimo a trattare. Oppure avanti insieme per forza di cose ma solo per un’altra stagione: saluti rimandati all’estate 2026, alla scadenza del contratto. A chi obietterà sul fatto che Theo se ne andrà a titolo gratuito, senza portare soldi in cassa, il club potrà rispondere che non è certo questo il momento per rinnovargli il contratto a cifre più alte. Lo svincolo, insomma, è un rischio controllato: se Theo si risolleverà, qualcuno potrà bussare alla porta. Altrimenti quello del Milan sull’ingaggio sarebbe comunque un investimento ingiustificato. L’altra questione è strettamente tecnica: Conceiçao deciderà di schierarlo titolare? La risposta è di pertinenza esclusiva dell’allenatore a cui la società non ha dato indicazioni: sarà Sergio a decidere. Eventuali candidati alla sostituzione già contro il Torino: Bartesaghi, Terracciano o Jimenez".