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Gazzetta: “Queste sono le prime prove tattiche in allenamento del nuovo Milan di Fonseca”

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Nasce il nuovo Milan di Paulo Fonseca e queste sono le prime indicazioni tattiche che arrivano dagli allenamenti iniziali. Il punto dalla Gazzetta dello Sport.
Andrea Agostinelli

Nasce il nuovo Milan di Paulo Fonseca e queste sono le prime indicazioni tattiche che arrivano dagli allenamenti iniziali. Il punto dalla Gazzetta dello Sport: "A Milanello, nelle prime simulazioni, il tecnico portoghese ha utilizzato il 4-2-3-1, insistendo su concetti come possesso, densità, cambi di gioco e pressing. La prima costruzione? Col classico 3+2. Lo si è potuto notare già alla prima seduta lunedì: uno dei due mediani (per esempio Bennacer) si abbassa sulla linea dei centrali di difesa formando una linea a tre, col trequartista che scende per partecipare alla manovra e i terzini che si alzano. Nell’idea di Fonseca, il primo possesso non è però basso o volto a chiamare la pressione avversaria, quanto piuttosto indirizzato a portare il più velocemente possibile la palla a centrocampo. La densità la si crea più avanti, sfruttando la spinta dei terzini (sebbene il portoghese abbia spiegato come in alcune gare uno dei due possa essere più “bloccato”) e i movimenti degli attaccanti. E qui diventano fondamentali i cambi di gioco repentini: gli scambi nello stretto non devono essere troppo insistiti, perché fare densità in una zona aiuta a liberare e scoprire le parti opposte.

Non solo, avere tanti uomini vicini facilita pure le cosiddette “riaggressioni” quando si perde palla. Fonseca l’ha detto anche alla sua presentazione: «Dobbiamo difendere lontano dalla nostra porta». Cioè recuperare la sfera velocemente, dove la si perde. Sulla costruzione dal basso avversaria, invece, il Milan si schiererà col 4-4-2. Al Lille la prima pressione era portata infatti dal centravanti e dal trequartista, mentre gli esterni d’attacco si abbassavano sulla linea dei centrocampisti. Dove il portoghese potrà più sperimentare è nella fase offensiva, grazie al talento dei singoli. Ecco perché qui quello che si è visto al Lille può essere un’opzione, ma non certo l’unica, cambiando le caratteristiche e la qualità degli interpreti. In Francia Fonseca amava lavorare in ampiezza coi terzini, chiedendo agli esterni d’attacco di occupare i mezzi spazi interni e al nove di cercare la profondità. Ma non aveva uno come Leao. Lecito attendersi novità al Milan".