E' cambiato tutto per Fikayo Tomori: nel mercato di gennaio sembrava essere ad un passo dall'addio, ora invece è una colonna fondamentale per la difesa del Milan. Lo spiega oggi La Gazzetta dello Sport: "Dopo quattro mesi trascorsi tra campo e in panchina con Conceiçao, adesso è diventato un punto fermo della difesa di Massimiliano Allegri. Perché dei quattro centrali è sicuramente il più rapido, l’unico capace di trasformare la linea a tre in quella a quattro. Ruolo delicato, che richiede determinate caratteristiche fisiche, ma anche concentrazione e applicazione. Per capirci, nella prima esperienza alla Juventus del tecnico di Livorno, era un certo Andrea Barzagli a fungere da marcatore di destra nella difesa a tre, salvo poi “scivolare” nel ruolo di terzino in fase di possesso per consentire alla squadra di alzarsi. Ora Max ha deciso di affidarsi a Fikayo e le prime risposte, con Arsenal e Liverpool, sono state positive. C’è da riconquistare l’affetto del popolo rossonero e perché... il contratto di Tomori è in scadenza nel 2027. Tradotto: il suo rendimento in questa annata influirà sulle prospettive di rinnovo e di prosecuzione del rapporto.
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Gazzetta – Milan, con Allegri è cambiato lo status di Tomori: ecco come lo vede il tecnico
Al futuro, però, Fikayo non pensa ed è pronto a battersi per conservare il posto in squadra, per non trascorrere più lunghe settimane in panchina. In questo precampionato Tomori ha parlato da leader. A Singapore era in conferenza stampa insieme ad Allegri e ha definito orribile il 2024-25, oltre a sbandierare la voglia di voltare pagina del gruppo. Poi dopo la vittoria con il Liverpool si è intrattenuto con i cronisti inglesi senza nascondere il desiderio di tornare a far parte del giro della Nazionale dei Tre Leoni in vista del Mondiale. Con il ct Tuchel si è sentito telefonicamente e se giocherà con continuità, pensa di poter avere delle chance di convocazione. Tutto però passa dalle sue prestazioni al Milan. Da un utilizzo più continuo rispetto al 2024-25. E anche da un rendimento migliore perché lo scorso anno anche lui ci ha messo del suo se entrambi i tecnici, da titolare, lo hanno declassato a riserva. Con Allegri è convinto che questo non succederà e che i gol al passivo saranno di meno. E così lavora sulle scalate difensive, per farsi trovare pronto quando dovrà fronteggiare l’uno contro uno di un esterno avversario più veloce. Quando in fase di possesso si troverà a destra, non gli sarà chiesto di spingere, ma di “amministrare” e di non scoprire la squadra. Per togliersi delle soddisfazioni, là dietro serve ricostruire il muro rossonero e Fikayo vuole dare una mano".
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