Le gerarchie il portoghese credeva di averle già chiarite a Milanello nelle scorse settimane. Tanto è vero che contro il Venezia, in occasione del primo penalty, a calciare era stato Pulisic. Il secondo invece era stato lasciato ad Abraham perché il punteggio (3-0) era già al sicuro e l’inglese era ancora a secco di reti. Ecco perché Paulo è rimasto perplesso quando, con la fascia da capitano al braccio, Theo si è preso la responsabilità di provare a battere De Gea, nel recupero della prima frazione. Appena rientrato negli spogliatoi, all’intervallo, Fonseca ha ribadito il concetto senza mezzi termini quando ha elencato gli errori commessi. Non pensava all’eventualità di un secondo penalty concesso, ma comunque ha chiarito che il primo rigore doveva calciarlo Pulisic. Chiaro e diretto. Ecco perché è rimasto sconcertato quando, dopo il fischio di Pairetto per il contatto in area viola tra Kean e Gabbia, Tomori ha preso la sfera e l’ha consegnata all’amico Abraham. In quel caso Pulisic era lì accanto e ha reclamato il pallone, ma l’ex attaccante della Roma non glielo ha lasciato e anzi lo ha allontanato con il braccio destro. Fonseca ha urlato dalla panchina, ma nessuno ha fatto niente per sventare l’ammutinamento... inglese. Neppure Theo Hernandez, che da capitano, dopo il suo errore dagli undici metri, doveva far rispettare il volere del tecnico. Un altro grave sbaglio per il francese. I due più colpevoli, però, secondo Fonseca sono Tammy e Fikayo: a nessuno dei due avrebbe dovuto venire l’idea di esautorare Pulisic. Soprattutto dopo l’intervallo infuocato.
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