E pure il passato, vale fino a un certo punto. Dimarco, ad esempio, è chiamato anche a un salto in avanti dal punto di vista fisico e atletico che con lo staff di Inzaghi non è avvenuto. Lo stesso giocatore soffre il fatto di essere sempre sostituito dopo un’ora. È un passaggio che dovrà avvenire, altrimenti non sarà impossibile vedere un’Inter senza il suo mancino migliore in alcune partite. Altro mancino: Acerbi. Si raccontava prima di De Vrij: ecco, qui ora il ballottaggio è aperto. L’azzurro andrà gestito, sul piano fisico. Ci sarà un’alternanza più marcata tra i due, che pure hanno caratteristiche diverse e interpretano il ruolo in una maniera differente. Infine Calhanoglu: al di là del mercato, bisognerà anche capire come Chivu interpreta il ruolo di regista. Con il Parma, per intendersi, il centrale di centrocampo aveva una posizione molto più fissa rispetto al turco con Inzaghi. In quel ruolo non sarà impossibile vedere Barella (specie se Sucic guadagnerà spazio nelle rotazioni muovendosi proprio da mezzala destra come Nicolò). O, chissà, un altro giocatore che arriverà dal mercato, e in questo senso Asllani è destinato a perdere altre posizioni: il club potrebbe cederlo senza più aspettarlo come ha fatto per tre stagioni. Quel che è certo è che l’Inter sta cambiando".
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