Confronto a Milanello tra Gerry Cardinale e Paulo Fonseca. È andato ieri in scena dopo il ko a sorpresa di Parma e l’avvio di stagione da 1 punto in due partite con Torino e Parma appunto. Ecco quanto evidenziato dalla Gazzetta dello Sport:...
Confronto a Milanello tra Gerry Cardinale e Paulo Fonseca. È andato ieri in scena dopo il ko a sorpresa di Parma e l’avvio di stagione da 1 punto in due partite con Torino e Parma appunto. Ecco quanto evidenziato dalla Gazzetta dello Sport: “Il patron rossonero ha ribadito la fiducia all’allenatore, accolto tutte le giustificazioni tecnico-tattiche del caso, in un confronto sereno e costruttivo. Certo che per non far precipitare le temperature serve un immediato cambio di marcia, perché Cardinale non può essere soddisfatto: altri due concetti trasmessi all’allenatore nel lungo confronto di ieri.
Al centro sportivo rossonero ha radunato anche il resto della dirigenza, mentre non ha incrociato la squadra convocata per il pomeriggio. E’ stato sufficiente il tavolo di confronto con l’a.d. Furlani (con cui Cardinale ha poi lasciato Milanello), il d.s. Moncada e ovviamente Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor della proprietà. Un tavolo vero e proprio dato che i protagonisti si sono intrattenuti a pranzo. Portata principale l’avvio lento della squadra e tutti i limiti che finora l’hanno frenata: Fonseca si è pubblicamente assunto tutte le responsabilità, spiegando – e lo ha fatto anche privatamente con Cardinale – ciò che per l’allenatore ha inevitabilmente incisivo sui ritmi d’avvio. La diversa condizione dei giocatori in gruppo, il cambio di filosofia di gioco che richiede tempo per essere assimilato. Le assenze di molti dei giocatori della formazione tipo in questi primi 180’ di stagione. Da Theo in panchina contro il Torino, all’infortunio di Morata, a Emerson e Fofana in campo finora solo per pochi minuti. E ancora prima di vederli in campo, è vero che sono stati pochi gli allenamenti in cui il Milan ha potuto provare i nuovi meccanismi. Nessun alibi, e ancora nessun processo. Dalla prossima trasferta di Roma però il Milan deve mostrare altri segnali: nel gioco, nell’atteggiamento e nel risultato.