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Ferguson: “Amo il Bologna, Motta ci ha cambiato. Zirkzee e se mi chiama una big…”

Marco Astori
Lewis Ferguson, capitano del Bologna, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole sul rapporto con i colori rossoblu: “Amo questa città, questo club. I tifosi sono incredibili, sempre con noi. Adesso mi sento a casa”....

Lewis Ferguson, capitano del Bologna, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole sul rapporto con i colori rossoblu: "Amo questa città, questo club. I tifosi sono incredibili, sempre con noi. Adesso mi sento a casa".

MOTTA - "Sai, quando è arrivato è stato un grande cambiamento per ognuno di noi. Ha subito condiviso chiaramente le sue idee, il suo modo di giocare, la sua visione di calcio, come voleva che fossimo. Ci siamo presi sin da subito e credo che tu lo possa vedere non solo dai risultati, ma dalle prestazioni, dal modo in cui corriamo per lui, dal modo in cui difendiamo tutti insieme. Ci alleniamo ad altissima intensità. Tutto questo è grazie a lui. Io capitano? Lo ha fatto davanti a tutti. Non me lo aspettavo minimamente. Dovevamo giocare contro l’Empoli. E prima del riscaldamento ha riunito tutti, ha fatto il meeting e ha detto: “Lewis sarà il capitano oggi”. Posso dirti che mi godo questo ruolo, mi piace questa responsabilità ed essere un leader. La fascia è speciale per me".

ZIRKZEE - "Certo che può migliorare. Finora è stato incredibile. Poi è grosso. Se non mi sbaglio è alto un metro e 93. Dunque, è un giocatore forte, molto fisico. Ma è fortissimo con la palla tra i piedi, un top player. Deve essere un incubo per i difensori marcarlo".

CHAMPIONS - "Certo che ci crediamo. Se non ci credessimo, non ci sarebbe alcun senso. Sappiamo che ora stiamo giocando bene, ma è fondamentale tenere i piedi saldi a terra. I sogni di Champions o Europa League sono per i tifosi. Noi vogliamo solo renderli orgogliosi ogni volta che mettiamo piede in campo. E poi ti dico onestamente, noi non ne parliamo nello spogliatoio. Siamo tutti molto rilassati. Pensiamo solo a stare bene insieme".


CHIAMATA BIG - "Penso, onestamente, che bisogna sempre essere aperti mentalmente per tutto nella vita. Non ci penso troppo, anche perché già quando ero in Scozia all’Aberdeen ero abituato ad essere accostato ad altri club, che fossero in Inghilterra o in Scozia. Quindi è una situazione che è diventata familiare per me, che ho imparato a gestire. Devo essere aperto a tutte le opportunità che mi possono capitare, chiaramente, come ogni calciatore, fa parte del lavoro essere aperti al cambiamento, ma per me l’unica cosa che conta ora è il presente".

 


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