OBIETTIVO - "L'obiettivo è dare continuità, crescere in continuità. Siamo una squadra forte, ben organizzata, con identità e valori tecnici. Ora bisogna crescere in mentalità, anche oggi si poteva far meglio a livello individuale. Sapere quando fare un fallo, quando perdere qualche secondo, quando accelerare e quando rallentare: questo è competere. Siamo una squadra giovane, c'è tanto lavoro da fare ma sono contento e fortunato ad avere questo gruppo".
CRESCITA - "La squadra sta crescendo, sa leggere meglio le partite, quando si difende la linea rimane alta, stiamo giocando contro squadre che vanno con palla lunga verso l'attaccante ultimamente contro di noi, e lo stiamo gestendo molto. L'Atletico non è in semifinale perché Alvarez è scivolato, Terry non ha vinto la Champions, la linea tra vincere e perdere è molto sottile. Tutti gli allenatori ora sono molto preparati a questi livelli, vince chi ha più qualità o chi come noi oggi ha un po' più fortuna. La figura dell'allenatore è stressante, sei l'immagine del club quando vinci e quando perde, di fronte a calciatori, dirigenza, stampa e tifosi. Bisogna gestire diverse cose. Il lavoro di squadra da famiglia a Como è ottimo, sono contento. Ringrazio i ragazzi, senza la loro mentalità, disciplina e coraggio sarebbe impossibile. Dobbiamo migliorare tante cose, piccoli dettagli che ci porteranno avanti".
CALCIO ITALIANO - "Il calcio italiano è molto difficile, analizzare le sfide e vincere è complicato. Lo ha detto Fonseca, tante persone che hanno più esperienza di me. Assieme alla Liga e alla Premier è il campionato più competitivo, lo posso dire perché ho giocato e allenato qua e giocato diversi anni in Spagna e Inghilterra. Il catenaccio italiano non esiste, tutte ti vengono a pressare. Oggi abbiamo dovuto fare una partita di gioco posizionale, perché il Parma non pressava, ma quando ti pressano uomo su uomo non si gioca. La soluzione diventa quindi palla lunga e lottare sulla seconda palla. Giocando così però si fa tennis o rugby, diventa 50% e 50%, per questo cerco sempre soluzioni per risolvere queste cose. Se un domani mi troverò in altri campionato dovrò lavorare su altre cose, qua è come uscire dal pressing. L'allenatore deve analizzare gli avversari e dare a ogni giocatore che soluzioni dare, deve esserci dinamismo in mezzo al campo e dinamiche pronte, altrimenti contro avversari forti fisicamente non si va da nessuna parte. Sto imparando tantissimo in Italia, questo calcio mi sta insegnando".
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