RIAGGRESSIONE - "Non so se sia stato l’elemento decisivo, ma è sicuramente il nostro modello di gioco. Non è tecnica né solo qualità, è questione di mentalità. Si allena, si ripete, si trasmette con costanza: martellare la testa dei ragazzi ogni giorno finché diventa automatico. Vogliamo essere una squadra corta, che recupera palla il più presto possibile, che domina il possesso e attacca al momento giusto. A volte funziona bene, a volte meno, ma la mentalità deve rimanere questa".
STATUA A GABRIELLONI - "Lui lo sapeva già da un mese, ma è stata la sorpresa che meritava. Per me è un tesoro avere persone come Alessandro, perché incarna lo spirito di questa squadra e di questa città. È un ragazzo d’oro, fa capire subito cosa significhi difendere questi colori. È un simbolo del nostro Como, non solo un giocatore importante, ma un eroe per questa società. Sono orgoglioso di allenarlo".
NICO PAZ - "Con lui abbiamo lavorato tantissimo. Dall’inizio del ritiro si è allenato senza sosta: allenamento, ripetizioni, punizioni su punizioni. Alla fine la fatica paga, ed ecco che oggi ti regala un gol decisivo. Non solo: quando c’è stato da attaccare l’uno contro uno, lui ha fatto anche un assist che ci ha fatto vincere ancora tre punti. Questi ragazzi hanno fame, voglia di imparare e di migliorarsi ogni giorno. Per me è un privilegio guidarli".
CAMBIAMENTO - "C'è stato dopo il cooling break in Coppa Italia. Questa però è stata la partita più dominante della mia carriera, però l'esigenza si alza e dovevo dire quello che ho detto. Si è cambiato subito a metà primo tempo contro il Sudtirol, quando ho dovuto alzare un po' la voce. Tutto il piano gara preparato con la Lazio è riuscita bene, ho giocato con il mister e so come lavora e pensa. Tutto è uscito molto, molto bene. Non è facile quando si chiede così tanto come faccio io ma mi è piaciuta l'energia di tutti i subentrati. Da Sergi Roberto a Caqueret, ti cambia il mondo".
VOJVODA E VAN DER BREMPT - "Vojvoda avanzato e Van Der Brempt largo soluzioni temporanee? Il nostro modello di gioco è chiaro. Abbiamo fatto un mercato per giocare con due esterni, però mi alzo ieri e mi dicono che Diao è più grave del previsto e Addai non può giocare. Ho pensato che la scelta migliore, insieme allo staff, fosse questo. Vojvoda ha fatto tante volte il quinto con esperienza, ma oggi giocare con Tavares e Zaccagni era tosto. Andrà bene oppure no, prova importante perché mi ascolta ed è un messaggio importante per noi. Mi hanno detto ieri che gli altri esterni non potevano giocare, Kuhn ha forzato per esserci. Quindi siamo rimasti solo con un esterno, ma questa deve essere la forza dell'allenatore. Era importante prendere una decisione".
RAMON - "Questa è mentalità, tutti i ragazzi sono abituati ad avere pressione e vincere, giocare con la linea alta. Per questo portiamo gente qua abituata a questo tipo di gioco, che non si fa prendere un po' dal nervosismo, però ha fatto una partita devastante oggi. L'anno scorso ha fatto piccole partite con il Real Madrid dei giovani, ma spero che anche nelle brutte situazioni verrà a farmi le stesse domande come oggi. La loro fame e voglia di imparare, da potare in campo, mi rende orgoglioso e mi fa contento anche con la voglia di lavorare con loro. C'è tanto margine di miglioramento e dobbiamo rimanere con i piedi per terra, ma si riparte con una partita importante a Bologna. Han giocato in Champions, vinto la Coppa Italia e hanno fatto un percorso incredibile. Dovremo fare anche meglio per vincere".
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