COSA DIRE AI RAGAZZI - "Dovrei forse dire che non hanno corso, che non hanno lavorato? Loro danno tutto. Non posso arrabbiarmi con loro. Lo faccio con Dossena, per quello che ha fatto. Alla fine, quello sì: lascia la squadra in dieci e poi salterà due partite che, per noi, sono delle finali. Uno con un po’ di esperienza in Serie A non può lasciare sola una squadra giovane. In ogni caso, i ragazzi corrono, fanno il 3+2, arrivano in porta, ma ci sono degli errori. Sul secondo gol subito, Goldaniga doveva stare più vicino a Sottil, non lasciarlo girare, e Kean poi arriva e segna".
TIFOSI DELUSI - "Io capisco la realtà di chi siamo. Mi dispiace vedere i tifosi delusi, ma posso arrabbiarmi solo se i giocatori non danno il 100%. Non è questo il caso. Bisogna avere umiltà. Cinque anni fa il Como non esisteva. Oggi abbiamo affrontato una squadra che ha fatto due finali di Conference League e aveva vinto sei partite di fila. Bisogna avere calma, umiltà e continuare a lavorare. Prima o poi la palla inizierà a entrare. Torneranno anche i titolari, e a quel punto il livello si alzerà. In questo momento, però, non ci sono alibi: io sono il primo responsabile di questa squadra".
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