sosfanta news Dzeko: “Sto bene sì, ma devo gestirmi. Non sopporto restare fermo in area, con Kean…”

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Dzeko: “Sto bene sì, ma devo gestirmi. Non sopporto restare fermo in area, con Kean…”

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Edin Dzeko, attaccante della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di SportWeek. Ecco le sue parole: “Guardate il Viola Park, basterebbe quello per rispondere. Quando mi hanno informato dell’opportunità di venire qui, non ho neppure chiesto...
Marco Astori

Edin Dzeko, attaccante della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di SportWeek. Ecco le sue parole: "Guardate il Viola Park, basterebbe quello per rispondere. Quando mi hanno informato dell’opportunità di venire qui, non ho neppure chiesto consigli ad amici ed ex compagni. Ho vissuto otto anni in Italia, so che cosa rappresentano Firenze e la Fiorentina. Sulla città ho sentito tante cose belle, ma non ho ancora fatto in tempo a visitarla e a cercare casa. Certo, se il centro sportivo è questo… non mi dispiace dormire qui".

COMMISSO - "Gli ho fatto i complimenti per le strutture che ha realizzato. Mi ha chiamato subito dopo la firma e mi ha stupito per il suo modo di fare. Ama la città e il club, ha investito tantissimo. Nel calcio di oggi è una rarità. Quanti presidenti sono ancora così attaccati alle loro squadre? Il suo sogno è lo stesso di chiunque lavori qui: una Fiorentina sempre più grande, si spera vincente".


COME STA - "Tra club e nazionale ho giocato circa 60 partite. Sto bene, sì. Ma ho 39 anni, la carta d’identità non mente. Diciamo che non sono ancora da buttare, però per restare al passo devo lavorare molto più degli altri. Non siamo più ragazzini…".

SEGRETO - "La cura di ogni dettaglio. Dopo che scendi in campo, recuperi più lentamente rispetto a dieci anni fa. Così nascono una serie di programmi di prevenzione: svolgo esercizi prima e dopo l’allenamento, sto attento all’alimentazione, cerco di riposare bene. Certo, con quattro bambini in casa non è una passeggiata. Devo ringraziare mia moglie: quando si avvicinano le partite, lei si prende cura di loro e io dormo da solo".

ATTACCANTE - "Non ho inventato nulla, sono semplicemente fatto così. Spesso dall’esterno si valuta il rendimento di una punta guardando il numero di gol segnati, ma io mi diverto a giocare a calcio e non sopporto l’idea di restare fermo in area ad aspettare una palla-gol. Mi piace entrare nel gioco, mandare in porta i compagni. E devo dire grazie all’Italia: anche se sono arrivato qui a 29 anni, quasi tutto quello che so sul calcio l’ho imparato da voi".

KEAN - "Giocare con calciatori forti è sempre un vantaggio, per i singoli e per la squadra. Il concetto di concorrenza è superato: tutti i club ambiziosi hanno una rosa di 22 titolari e alla fine gioca chi sta meglio. Una volta toccherà a me, un’altra a Moise, un’altra a entrambi. Lui viene da un anno pazzesco, gli auguro di confermarsi a quel livello. A Firenze, ovviamente".