MOURINHO - "Quando finì la partita con la Francia ero nella stanza per fare l'anti-doping, vado nello spogliatoio, prendo il telefono per parlare con la mia famiglia e vedo 5 chiamate perse da Mou. Credo di averlo chiamato prima di mia madre. Era molto felice perché ama gli argentini. Mi racconta sempre cose bellissime anche di Di María e di Messi, gli vuole molto bene. Ha un grande affetto per tutti gli argentini".
MONDIALI - "In passato ho dovuto saltare una Coppa America per un infortunio. Ho dovuto cambiare il tipo di lavoro e alcuni trattamenti per non soffrire con gli infortuni. Non essere presente per le ultime convocazioni è stato un dolore grande, ma non puoi farci nulla. La cosa più importante è recuperare in fretta ed essere a disposizione della nazionale e della squadra. È stata dura, ma i medici mi avevano dato una minima speranza. Mi sono concentrato sul Mondiale, ho lavorato ogni giorno e poi il premio è stato molto grande. Essere campione del mondo è unico".
PAREDES - "Ho provato a convincerlo, quando ho parlato con lui ancora non sapeva se tornare a Parigi o giocare per un'altra squadra. Ho parlato con Mourinho un paio di volte perché sapevo che voleva tornare a Roma. Un giorno, dal nulla, arriva Mou e mi dice: "Leandro è disposto a venire?" L'ho chiamato e gli ho detto di venire. Mi mancava parlare spagnolo nello spogliatoio, le nostre famiglie si conoscono. Gli piace molto la città, come a me. Questa è una città in cui la gente vive il calcio come in Argentina".
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