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Ds Lazio: “Fazzini? Ottimo giocatore, lo abbiamo seguito. Zaccagni, Pedro e su Castrovilli…”

Andrea Agostinelli
Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, ha parlato ai canali ufficiali del club nel corso di una lunga intervista. Queste le sue parole riprese da Lalaziosiamonoi. ZACCAGNI CAPITANO – “Se Baroni ha ritenuto di concerto con la...

Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, ha parlato ai canali ufficiali del club nel corso di una lunga intervista. Queste le sue parole riprese da Lalaziosiamonoi.

ZACCAGNI CAPITANO - "Se Baroni ha ritenuto di concerto con la società di dargli la fascia di capitano vuol dire che è un ragazzo maturo, serio, che ha sposato il nostro progetto".

FAZZINI - "È un ottimo giocatore, i nostri scout lo hanno monitorato. Lo conosciamo, come tanti altri. Il mercato non lo fanno i social, ma una serie di convergenze tra le persone preposte. ce lo stanno mettendo in tutte le salse ora. Se c'è l'opportunità, la società non si tira indietro. Ma ci sono altri profili che stiamo visionando e su cui stiamo facendo delle riflessioni. Qualcosa sicuramente faremo. Il mercato di gennaio da sempre si chiama 'di riparazione'. Al netto di qualche piccolo disturbo che abbiamo avuto per infortuni o altro, c' è poco da riparare. Ma se vediamo che possiamo migliorare, lo dobbiamo fare. Non è un promessa ai tifosi, è una linea editoriale che ha la società. Non c'è alcun impedimento. Non faremo operazione per compiacimento, ma solo cose funzionali per il nostro progetto, altrimenti andiamo fuori dagli schemi che ci siamo prefissati. Il mercato alla Lazio non lo fanno i social, i procuratori, ma gli operatori preposti al settore nella più totale condivisione all'interno del mondo Lazio. Questo modus operandi sta dando grandi soddisfazioni e consensi, non possiamo allontanarci da questo modo di fare. Basta poco per rovinare il giocattolo, incrinare i rapporti nello spogliatoio. Fazzini si o Fazzini no, vediamo. Di giocatori bravi e interessanti ce ne sono tanti altri".

DELE-BASHIRU - "Quando abbiamo preso Dele-Bashiru, fosse stato solo per me difficilmente sarebbe arrivato. Ma poi con Bianchi, con le valutazioni dell'area scouting, con l'idea di Baroni e con l'osservazione del presidente Lotito abbiamo capito che era un rischio che potevamo correre. Questo ragazzo oggi ci sta dando risposte sul campo, come lui anche Tchaouna e tutti gli altri. A me piace condividere le cose con tutti e confrontarmi. La mia teoria e il mio modus operandi è esattamente questo".


CASTROVILLI - "È un giocatore che abbiamo preso quest'anno con un anno di contratto. Sapevamo dei suoi problemi, anche se i fastidi di operazioni passate non hanno mai dato problemi. Quando è stato chiamato in campo ha fatto la sua parte, poteva fare molto molto di più. Ma è anche vero che non ha minutaggio nelle gambe, e togliere minuti a Rovella, Guendouzi, Dele-Bashiru non è facile. Allo stesso tempo non è semplice trovare un giocatore che possa pareggiare il loro rendimento. L'asticella oggi si è leggermente alzata. Mi piacerebbe che la Lazio si muovesse come fanno il Feyenoord e del Celtic. C'è un programma che va da zero a tre anni, siamo solo all'inizio. Ringraziamo tutti per quello che stiamo facendo. Stiamo andando bene, ora dobbiamo continuare. Le idee sono abbastanza chiare".

GILA - "Può cedere al fascino del Real Madrid? La Lazio ha già tanto fascino. Lui ha ancora qualche anno di contratto con noi, è stata brava la società ad acquistarlo quando non era nessuno. Col tempo si è guadagnato la stima di tutto l'ambiente e dei tecnici che lo hanno allenato".

CESSIONI - "Questo è il limite del nostro presidente, lui è restio a mandare via i nostri giocatori, crea un rapporto di empatia con loro. Anche se arriva qualche proposta, lui difficilmente è disposto a cedere. Non è colpa mia. È difficile convincere Lotito a liberarsi di qualcuno".

RINNOVI - "I rinnovi di Pedro e Vecino sono un problema? No, chi è in scadenza spesso dà il doppio o il triplo sul campo. Questa società non ha mai scaricato nessuno, abbiamo sempre parlato con chi voleva andare via. Un contro è lavorare con Milinkovic, con l'Immobile dei tempi migliori, e un conto è farlo senza. C'è stata una scelta anche un po' d'incoscienza, di coraggio da parte della società di fare alcune mosse in estate. Sono rischi calcolati. Il calcio purtroppo ha un inizio e una fine, alcuni di loro hanno preferito fare altre valutazioni e la società li ha accontentati".