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Ds Empoli: “Colpo Bastoni, Shpendi, Baldanzi, Cambiaghi, ritorno Destro: rispondo così”

Alessandro Cosattini
Pietro Accardi, direttore sportivo dell’Empoli, ha fatto il punto sul mercato dei toscani. Ecco le dichiarazioni principali, riportate da TMW: “”Il mercato è stato molto difficile, perché sapete che l’Empoli ha oculatezza...

Pietro Accardi, direttore sportivo dell’Empoli, ha fatto il punto sul mercato dei toscani. Ecco le dichiarazioni principali, riportate da TMW: “"Il mercato è stato molto difficile, perché sapete che l'Empoli ha oculatezza nell'operare. Dobbiamo sempre vendere per esigenza, rispetto all'anno scorso abbiamo speso anche meno. Questo perché ci sono anni in cui la società ha maggiore bisogno di entrate e di conseguenza dobbiamo comportarci. Da questo nascono poi delle difficoltà. In questo momento le responsabilità sono più della società che della squadra e dell'allenatore. Solo nell'ultima settimana abbiamo fatto 4-5 innesti, la squadra in ritiro ha fatto partite con dieci primavera. Ci sono state delle difficoltà, poi le sconfitte vanno analizzate volta per volta. Il nostro compito è essere lucidi nell'analizzarle: ad esempio col Verona abbiamo perso per un episodio, se investiamo sui giovani dobbiamo lasciargli la possibilità di sbagliare. Ieri i tifosi sono stati meravigliosi perché nonostante gli zero punti sono rimasti accanto alla squadra. Io alla squadra e all'allenatore non mi sento di dire nulla, in questo momento. Questo è un gruppo nuovo che ha cambiato tanto, solo di entrate ne abbiamo fatte dodici. Abbiamo perso figure che avevano un peso specifico, finalmente si è chiuso il mercato, poi c'è la sosta che per noi è adesso importante per far crescere i meccanismi. Rimango fiducioso e ottimista per il futuro"

AKPA AKPRO - "Noi eravamo partiti nel dare seguito a un modulo nato nelle ultime quattro giornate dello scorso campionato, ma a Empoli non ci sono giocatori che spostano gli equilibri. L'Empoli ha sempre formato un gruppo, lo stesso Akpa è stato preso l'ultimo giorno di mercato perché non è venuto Zurkowski. Non è il singolo che qui fa la differenza, il motivo per cui volevamo cambiare modulo è perché la squadra non lo sosteneva. Di conseguenza abbiamo pensato di mettere dentro delle mezzali che avessero sostanza, fisicità e dinamismo, ed è questo il motivo che ci ha fatto cambiare o aggiungere certe caratteristiche. Noi cerchiamo nei giocatori la duttilità per fare più moduli”.

PICCOLI VIA - “Non è stato un vincolo, è stata una scelta. Giocando con una punta, noi ne abbiamo tre attualmente. Ossia Caputo, Destro e Shpendi, sul quale puntiamo moltissimo e pensiamo che possa crescere. Volevamo sfoltire la rosa degli attaccanti, all'interno della squadra abbiamo calciatori che possono anche fare la seconda punta. Ci sentiamo coperti, ecco il motivo di togliere Piccoli e prendere Maleh”.

ATTACCO - "Cancellieri ha centimetri, Destro lo stesso. Chiaro che in quel momento non giocavano e dovevi attingere ad altre qualità. Io penso che la rosa davanti sia ampia proprio per caratteristiche diverse l'uno dall'altro. Cambiaghi lo conosciamo, lo scorso anno ha fatto tutti i ruoli d'attacco. Il problema sta nel risultato e quando le cose non vanno bene si tende sempre a cercare i difetti. Forse ce li abbiamo i difetti, visto che siamo ancora a zero, ma il vero difetto è che la squadra è stata costruita in ritardo. Non perché non abbiamo lavorato, ma per i motivi che spiegavo prima. Se in un mercato puoi comandare e spendere, fai un certo tipo di ragionamento, sennò i tempi non li determini più tu. La rosa è forte in tutti i reparti, dobbiamo solo dargli tempo perché i giocatori devono a convivere e imparare a conoscersi”.


BASTONI - "Nasce dal cambio modulo, dall'esigenza di mettere centrocampisti con più forza e temperamento. Abbiamo deciso di rinforzare quel reparto con un altro dopo Maleh”.

DESTRO - "Capisco lo scetticismo su di lui, l'anno scorso ha fatto poco esternamente. Ma vi assicuro che internamente ha dato una grossa mano. Destro è stato anche sfortunato, bisognava dargli il tempo per un discorso di struttura. Quando si è fatto male, l'infortunio è stato molto grave ed è stato fuori per sei mesi. La scelta di riprenderlo nasce dalle sue qualità, che nessuno mette in discussione. Lui è il decimo marcatore italiano nel campionato di A. Sul discorso fisico capisco i dubbi, ma intanto noi ci siamo sempre sentiti. E poi il ragazzo aveva tantissima voglia di tornare, tant'è che è tornato a condizioni minime. Ha eseguito una preparazione particolare per sei mesi, già a occhio si vede che è un calciatore diverso. Siamo straconvinti che possa darci una grossa mano”.

SHPENDI - “Trattativa più soddisfacente? Quella di Shpendi, perché la grande voglia del ragazzo ci ha portato a chiuderla alle condizioni che avevamo già prestabilito un mese prima. E non è facile perché a volte si possono trovare personaggi che si fanno condizionare, invece il ragazzo e i procuratori hanno mantenuto la parola data. Si tratta di un giocatore di prospettiva, che rientra nei parametri dell'Empoli, sul quale volevamo lavorare”.

BALDANZI - "Per crescere deve imparare a gestire certe aspettative, questo vale per tutti, anche per me e per l'allenatore. Bisogna dargli il tempo di viverle. Sul modulo sono d'accordo con l'allenatore, deve imparare a fare più ruoli, perché anche ieri è vero che è partito esterno ma aveva la possibilità di accentrarsi. Tante squadre non giocano col trequartista, deve imparare, ma può fare anche la seconda punta per caratteristiche”.


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