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Dovbyk: “Perché la Roma e non l’Atletico. Non sono il nuovo Lukaku, De Rossi e gli obiettivi…”

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Le prime sensazioni di Artem Dovbyk da nuovo giocatore della Roma: ecco le parole dell’attaccante alla Gazzetta dello Sport dopo l’arrivo in giallorosso.
Alessandro Cosattini

Le prime sensazioni di Artem Dovbyk da nuovo giocatore della Roma. Ecco le parole dell’attaccante alla Gazzetta dello Sport dopo l’arrivo in giallorosso: “Ho deciso dopo aver parlato con Dan Friedkin. Ho avuto sensazioni buone, mi ha fatto sentire importante, dicendomi cosa si aspettava da me. Ma ho parlato pure con De Rossi e Ghisolfi, è stato importante. In passato non avevo mai parlato con i proprietari del club e questo è stato importante. Mi hanno illustrato il progetto a lungo termine. Io credo in loro e loro in me. La Roma sta investendo tanto, vuole fare grandi cose. So che il futuro sarò luminoso”.

THE MACHINE - “Dove nasce il soprannome? Mi piace lavorare in palestra e i compagni vedendomi spesso lì hanno pensato di chiamarmi così”.


LUKAKU - "Romelu è uno dei più grandi centravanti in Europa. Ma io non sono il nuovo Lukaku, ma Artem Dovbyk. Voglio fare del mio meglio e che la gente mi apprezzi per quello che so fare”.

ATLETICO - “No al loro progetto? Non era giusto per me perché il rapporto che abbiamo avuto con l’Atletico non è stato dei migliori: c’erano persone che mi volevano e altre no. Non ho avvertito fiducia, al contrario invece della Roma”.

ROMA - “Questo è il club giusto, ha ambizioni e fame. E poi c’è uno stadio bellissimo, una città meravigliosa e una tifoseria fantastica. A Roma ero stato solo una volta, durante l’ultimo Europeo. Ma era il periodo del coronavirus, e poi ero in nazionale. Sono stato tre giorni, ho visto qualcosa. Mi rifarò presto…”.

CAPOCANNONIERE SPAGNA - “E’ un trofeo che mi dà ancora più certezze. Devo ringraziare il Girona, i miei compagni e l’allenatore (Michel, ndr) che hanno creduto in me. A inizio stagione nessuno avrebbe scommesso sul fatto che potessi riuscirci, invece ho dimostrato che nel calcio tutto è possibile. Grazie anche alla mia famiglia”.

DERBY - “Tutti sanno quanto è importante il derby, sia per i tifosi sia per il club. Posso solo promettere che darò tutto me stesso per vincere questa partita”.

ATTACCANTI - “Lautaro mi piace per il suo stile, la costanza con cui segna. Ma anche gli altri sono tutti forti, sono i migliori centravanti della A. Ma per me la squadra viene prima di tutto. Mi piace segnare tanto, ma se mi chiedete se il sogno è vincere il titolo di capocannoniere o lo scudetto non ho dubbi: lo scudetto”.

OBIETTIVO - “Un numero di gol da segnare ce l’ho in testa, ma non lo dico. Dobbiamo tornare in Champions: è un obiettivo importantissimo, da centrare a tutti i costi. La Roma manca da troppo tempo”.

DE ROSSI - “Mi piace per la sua mentalità, ha fame, è ambizioso, cerca di migliorarti. Con lui si lavora intensamente, sono sicuro che mi farà crescere ancora. Cosa cambia da Michel a lui? Non moltissimo, forse qualcosa nelle pressioni alte. Per un centravanti è più facile adattarsi ad un nuovo allenatore rispetto ad un centrocampista o a un difensore centrale. Al centravanti si chiede di aiutare la squadra e i centrocampisti, di proteggere la palla, di fare gol. Lo facevo al Girona e lo farò anche alla Roma”.