RIGORINI - "La differenza la fanno sempre i 20-25 metri finali. La qualità nelle scelte finali deve essere sempre migliore, è quello che posso rimproverare ai ragazzi. Il possesso palla superiore non serve se è fine a sé stesso, rigorino per la Roma, rigorino a noi non dato, ma noi dobbiamo fare meglio in quella zona di campo. Abbiamo sofferto la Roma più sui calci piazzati che sul gioco. Ci lavoriamo tanto, ma poi serve a poco giocare bene se non si fa gol. Sono andato a parlare serenamente con Zufferli. Per me il calcio sta andando in una direzione sbagliata, per me non era rigore nemmeno quello non dato su Mancini. Ma se in ogni caso si fischiano ogni contatto è sbagliato, nel rigore c'era prima un fallo dell'attaccante. Ma è un discorso generale, il difensore è diventato più "fighetta" dell'attaccante. Marcandalli lo ha toccato, quindi va bene. Ma per coerenza dall'altra parte Mancini lo prende il nostro centrocampista mentre cade e quello non lo ha dato. Dunque serve essere equi".
PRESTAZIONE - "Sono un po' stufo perché bisogna capire che i particolari fanno la differenza, Marcandalli ha cercato di togliere la gamba ma aveva i crampi e voleva il cambio. Bisogna essere più svelti, per non compromettere certe situazioni. Il fatto di essere nuovo lascia il tempo che trova, in Serie A si vince con i particolari. La Roma ha vinto così, mentre noi non siamo stati bravi. La zampata fa la differenza. Dobbiamo imparare a fare la scelta giusta, per diventare giocatori di alto livello e non rimanere in fondo alla classifica come siamo noi".
CLASSIFICA - "Ovvio che le partite si accorciano, abbiamo messo ragazzi interessanti ma bisogna fare questo step. Manca la scintilla e va trovata perché il tempo è poco. La squadra non è in disarmo, ma bisogna velocizzare questa crescita prima che sia troppo tardi".
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