KONATE E EKONG - “Credo che abbiano potenzialità ma che possano anche migliorare. Ekong si crea le situazioni da solo, non per merito mio o dei compagni. Ma deve imparare a determinare a ridosso dell’area di rigore. È chiaro che mi piace molto lavorare con i giovani. Il lavoro che portiamo avanti poi magari lo sfrutta il club d’appartenenza. Magari un domani li rivedi in altri club e questo ti gratifica. Com’è già successo con Kulusevski, Bastoni, Dimarco e tanti altri”.
PELLEGRI E DE SCIGLIO - "Non pensavo che questi ragazzi potessero fare così bene ma si è lavorato per questo. Pellegri e De Sciglio oggi hanno fatto una grandissima partita. Si lavora e si personalizza anche il lavoro. Ognuno ha un percorso diverso ma è chiaro che per quanto riguarda l’impegno e la determinazione tutto fa ben sperare. In tutte le partite, sotto l’aspetto del volume, siamo sempre stati superiori agli altri. Ma questo è dovuto al duro lavoro. Mi auguro che questa condizione fisica possa reggere fino alla fine”.
GIOVANI - "Mi ha stupito la personalità di Tosto e Marinucci, anche con l'esperienza di fianco di De Sciglio che li ha guidati. Poi bisogna anche migliorare, non abbiamo tirato molto e bisogna migliorare le scelte. In tre o quattro occasioni potevamo fare male".
CRESCITA - "Nell'undici iniziale c'erano quattro ragazzi del settore giovanile. Quando ci sono gare ravvicinate, per il nostro obiettivo in campionato che è la salvezza, servono tutti quanti. Un allenatore voleva risposte e cercava condizione fisica da chi rientrava da infortuni o chi ha giocato meno, ma non ero preoccupato. Il risultato è una conseguenza, venire a battere la prima in classifica è gratificante per tutti. I ragazzi lavorano duramente dal primo giorno di ritiro, sono cresciuti nell'Empoli e li ritengo della prima squadra: è un giusto premio per loro e per il club che crede nel vivaio e nei giocatori italiano. Sono felice di lavorare con i giovani, poi voglio sottolineare la grande prestazione di Pellegri e De Sciglio, con quest'ultimo che ha fatto 95 minuti e che ha lavorato bene come tutti gli altri".
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