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Crespo: “Vi dico chi è più difficile da fermare tra Lautaro e Lukaku, il motivo è semplice”

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Hernan Crespo, reduce dall’avventura come allenatore dell’Al-Ain negli Emirati Arabi, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha parlato di Lautaro Martinez e del suo momento attuale. MARCATORI ARGENTINA...
Daniele Burigana

Hernan Crespo, reduce dall'avventura come allenatore dell'Al-Ain negli Emirati Arabi, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport dove ha parlato di Lautaro Martinez e del suo momento attuale.

MARCATORI ARGENTINA - "Io sono a 35 reti, lui a 32. Io non gioco più, e lui sì. È una storia già scritta. Però sono davvero felice per lui, perché ha agganciato Maradona a 32 e questo è un traguardo che per un argentino vale oro. Ricordo ancora il giorno in cui fu io a raggiungere Diego: nel 2006, al Mondiale in Germania, contro il Messico. Angolo di Riquelme e io piazzo la zampata sul primo palo. Bei momenti...".


LAUTARO MARTINEZ - "È uno dei più forti attaccanti del mondo. Non mi dimentico quando, qualche anno fa, lo voleva il Barcellona e sembrava che l’Inter tentennasse. Io gli consigliai di restare in nerazzurro, perché si sarebbe tolto grandi soddisfazioni e avrebbe avuto la possibilità di crescere ancora. Non mi sono sbagliato: di attaccanti un po’ me ne intendo".

GOL CONTRO IL PERÙ - "Nel gesto di Lautaro c’è tutto il suo repertorio: senso della posizione, perché lui sa sempre dove mettersi in area; furbizia nell’anticipare l’intervento del difensore; bravura in acrobazia e ottima tecnica. Lo ripeto ancora una volta: Lautaro è una punta completa, sa fare tutto".

IN CAMPIONATO - "Ci sta che un attaccante, pur bravo come Lautaro, possa attraversare un periodo in cui segna con minore frequenza. Ma ciò non vuole dire che bisogna criticarlo, perché criticare Lautaro sarebbe una bestemmia. Lui è un vero trascinatore, sia nell’Inter sia in nazionale. Ha acquisito una sicurezza nei propri mezzi che gli consente di guidare i compagni, di fare quei movimenti che sono utili alla squadra per lo sviluppo della manovra. Non bada soltanto al gol, alla soddisfazione personale, pensa anche al collettivo. È un attaccante moderno".

INTER - "Io dico che è candidata a vincere lo scudetto e a lottare per arrivare in finale di Champions League. Lautaro garantisce i gol, Thuram è la sua spalla ideale, il gioco che propone il mio amico Simone Inzaghi è perfetto per le caratteristiche degli elementi che a disposizione. L’Inter, in Italia, è di gran lunga la squadra più completa e più esperta".

SCUDETTO - "È ancora presto, i conti si fanno in primavera quando ci sarà la grande volata. Adesso il Napoli è avvantaggiato perché non ha gli impegni internazionali, ma penso che l’Inter saprà trovare l’equilibrio nella gestione dei giocatori e così avrà la possibilità di allungare".

ANCORA SU LAUTARO - "Quando si giudica un attaccante, bisogna innanzitutto guardare quanti gol fa. E Lautaro ne fa parecchi. E poi si deve osservare il suo impatto sulla squadra, e mi sembra che Lautaro stia dimostrando quanto la sua presenza sia importante per l’Inter e per l’Argentina. Con il pallone tra i piedi è bravo di destro, di sinistro, nel dribbling, è abile di testa e conosce il gioco. Possiamo chiedere di più a un centravanti?".

PARAGONI - "Difficile paragonare giocatori di epoche diverse, però credo che Lautaro sia un mix di alcuni attaccanti argentini. Ad esempio, in area è micidiale come Aguero. In acrobazia, lo ammetto, mi rivedo in lui, anche se lui deve migliorare nei colpi di tacco... Di testa è forte come lo era Batistuta, anche se non ha la stessa potenza. E poi è rapido, quando parte in contropiede, e il pallone non glielo porti mica via...".

LUKAKU - "Chiedete a un difensore se preferisce marcare Lautaro o Lukaku, e sentiamo la risposta... È molto più difficile fermare Lautaro, perché ha più qualità. Lukaku si basa solo sulla potenza, Lautaro è decisamente più completo".