ATTACCO - “Per l’attacco, noi conteggiamo tutti gli effettivi. Gli esterni sono attaccanti, come fossero seconde punte. Guardando i numeri, poche seconde punte hanno segnato come Morente e Pierotti. Quest’anno a questi abbiamo aggiunto Sottil, che cinque anni fa potevamo solo vedere sulle Figurine Panini. Adesso sembra che non abbiamo portato nessuno. Ne abbiamo cinque e cerchiamo ancora altri esterni. Abbiamo sostituito Rebic e Krstovic con Camarda e Stulic, preferendo la prospettiva alla risonanza”.
HELGASON E GALLO - "Helgason e Gallo sono a scadenza 2026. All’islandese abbiamo fatto la nostra offerta, aspettiamo la sua risposta. Con Gallo ci mettiamo ora a parlare, vediamo se troviamo l’intesa. Se non ci saranno accordi facendolo come lo fa Helgason, in modo perfetto o da Lecce, dando lustro alla squadra che è quello che merita, ben venga. Chi indossa la maglia con la puzza sotto al naso non può essere qui con noi”.
MALEH -“Ogni considerazione personale su un calciatore è sempre rispettabile. Se a Empoli ha giocato titolare in A vuol dire che non è stato un investimento sbagliato. Fino a 5 milioni sono sempre comunque scommesse da Serie A. Ha sempre giocato, quindi la scommessa non è tanto persa. Poi ci sono le valutazioni dei tecnici, che al contrario di quello che si dice hanno la parola su certe scelte. Io posso dare la mia visione basata sulla mia esperienza. Maleh l’ho comprato io, se poi io per tanti motivi ho pensato fosse meglio valorizzarlo altrove è paragonabile a quando avendo Tachtsidis abbiamo preso Hjulmand pensando potesse valere di più. In un centrocampo in cui il Lecce annovera cinque nazionali per me non è un problema. Pensiamo di avere in casa gente che vale più di Maleh, che magari vale 6. Ma se c’è qualcuno che per noi vale 8, magari sbagliando, possiamo puntare su quello. Se io penso che Kaba possa valere 10 posso sbagliare, ma ci scommetto, come può essere per Sala. Purtroppo tenendo quello che vale 5 e quello che può valere 10 svaluto uno e l’altro, bisogna fare delle scelte”.
GIOVANI - “Su Winkelmann abbiamo diritto d’opzione. Delle Monache ha avuto offerte da C che non ha accettato, si sentiva giocatore da B ed ha aspettato ma non si sono materializzate queste occasioni. Addo non ha accettato il Cerignola, a Rimini sia lui che Salomaa abbiamo preferito non mandarli. Sulla Primavera, in virtù di leggi fatte ad hoc delle quali mi sono lamentato con tanto di battaglie di club. Dobbiamo avere in distinta 11 local e facciamo il massimo con ciò che offre il nostro territorio, misurandoci con altre società che investono molto di più e da molto prima. Poi qualcuno ci viene strappato, e qui facciamo chiarezza. C’è un’età ibrida in cui noi non possiamo tesserare o agire di autorità. Chi va in un grande club non è nostro demerito, è lui che ha deciso di andare via e non possiamo farci nulla. I locali che credono in noi arrivano, chi vuole andare via lo decide di propria volontà e con queste regole non possiamo farci nulla. Ci sono 2009 che hanno creduto in noi e proveremo a portarli in alto”.
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