sosfanta news Corvino: “Quando rientra Marchwinski! Helgason, Gallo, Maleh e perché via Baschirotto”

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Corvino: “Quando rientra Marchwinski! Helgason, Gallo, Maleh e perché via Baschirotto”

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Il direttore sportivo del Lecce Pantaleo Corvino ha parlato oggi in conferenza stampa. Questo il suo bilancio sul mercato giallorosso. BILANCIO – “E’ giusto fare un rendiconto, poi dirò quello che sento. Dalla vittoria della B al quarto...
Marco Astori

Il direttore sportivo del Lecce Pantaleo Corvino ha parlato oggi in conferenza stampa. Questo il suo bilancio sul mercato giallorosso.

BILANCIO - “E’ giusto fare un rendiconto, poi dirò quello che sento. Dalla vittoria della B al quarto anno di Serie A siamo stati sempre in crescita, non solo sotto il profilo dei risultati, fatti di promozione, salvezze, vittorie del campionato Primavera. Scusate il solito ritornello, ma va ricordato a chi fa finta dimenticarlo. Noi siamo qui ogni tanto a parlare, c’è chi invece dalla mattina alla sera sta ad alterare la realtà. Quello che abbiamo fatto, come lo abbiamo fatto. Se noi oggi ci possiamo permettere di comprare giocatori a 5 milioni, 6 milioni, questo è crescere. Il presidente, quando mi ha chiamato dopo una Serie A che l’aveva salassato, mi ha chiesto di arrivare proprio a questo. Ora se facciamo certi acquisti è perché possiamo. Non abbiamo fatto quello che potevamo fare, ma di più. I direttori e i presidenti si giudicano da quello che trovano e da quello che lasciano. In una Serie A fatta di sceicchi e fondi, fare quello che facciamo è impossibile. Mi auguro che quando tra cent’anni non ci sarò più qualcuno farà lo stesso. Guardate stadio e campo di allenamento com’erano cinque anni fa e come sono. La squadra si allenava in due spogliatoi diversi. Noi andiamo avanti a fare i resoconti nonostante i mestieranti che cercano di alterare tutto questo. Come abbiamo agito? Per restare senza debiti devi agire sulle scommesse. Sono rischi, altrimenti sarebbero nomi e non scommesse, ma il Lecce i nomi non se li può permettere. Non potevamo lasciare di più di quello che abbiamo fatto. Dalle critiche ci beviamo, ma da chi si nasconde dietro il diritto di critica per fare il protagonista non accettiamo nulla, a differenza delle altre che sono critiche ben accette”, riporta CalcioLecce.


RENDICONTO - “Chiedo attenzione perché questi sono passaggi importanti. Faccio un rendiconto. Siamo una rosa di 25, di questi abbiamo 12 nazionali. Ci sono poi 2 infortunati, con Jean che sarà pronto a gennaio e sarà un vero e proprio acquisto, e Marchwinski che rientrerà tra due settimane. Ci sono poi 3 giocatori con cui siamo stati chiari dall’inizio. Con Guilbert, Rafia e Maleh siamo stati chiari all’inizio, ovvero che non rientrano nei nostri piani tecnici. Abbiamo dei valori, dobbiamo tutelare il Lecce, quindi subito abbiamo messo le cose in chiaro che permettere loro di trovare delle soluzioni ideali per la propria carriera. Nessuno può mettere in dubbio i nostri valori morali, nostri e del gruppo. L’anno scorso abbiamo vinto di gruppo, ho sempre detto che questo gruppo ha qualcosa in più. Le vittorie salvezza sono state vittorie di gruppo, poi se ci sono uno o due ci sono in ogni squadra. Ma chi monta situazioni a livello di informazione, sbaglia. Poi i panni sporchi si lavano sempre in casa, e come ogni capo famiglia queste situazioni le devi tenere sotto controllo. Ci sono mercati aperti, questi tre restano sul mercato e fuori dal progetto tecnico. Abbiamo bisogno di giocatori con le motivazioni giuste”.

MERCATO - “Ci sono dei parametri da rispettare e noi abbiamo agito in questo senso. Per i portieri, non c’è bisogno di dire nulla per Falcone, è come un tredicesimo nazionale. Fruchtl aspetta solo il momento di dimostrare e Samooja se lo portiamo dietro è perché ci crediamo come grande prospettiva. Passando ai marcatori centrali, Baschirotto è andato via perché voleva farlo, è stato sostituito da Siebert e Perez, due nazionali come gli altri due centrali. Di più non possiamo fare. Esterni difensivi, credo tutti sappiamo quanto sia difficile trovare elementi in questo ruolo. Abbiamo puntato su Gallo e su tre altri giovani, di più era economicamente insostenibile. Centrocampisti, la rosa è fatta di 7 elementi di cui 5 nazionali. Coulibaly e Ramadani sono elementi titolari nelle proprie nazionali, il terzo posto se lo giocano elementi in cui crediamo, dal recuperato Kaba, a Sala in cui crediamo, ad Helgason eccetera. Facciamo la campagna acquisti collegata alla campagna cessioni. E’ una condizione difficile, fuori da ogni logica perché spesso non sai quando si finalizza una cessione. A ragione di ciò non è stato facile tenere nascosto Siebert in attesa di avere le risorse d’investimento. Così come non è stato facile tenere appeso a lungo Siebert. Rispetto alle concorrenti sappiamo di aver fatto delle scommesse. Quando le fai sai che c’è più possibilità di perderle che di vincere. Ci siamo salvati, alcune scommesse ci hanno consentito di crescere come club e chi se ne frega se non tutte le scommesse sono state vinte, devi riuscire a vincere quelle giuste. La Cremonese non ha fatto scommesse, come altri, puntando sui nomi. Noi non dobbiamo raggiungere un solo obiettivo. E’ facile fare come altre società che sono anche retrocesse, ovvero con presidenti che a fine stagione hanno dovuto mettere 50 milioni. Puoi vincere, salvarti, andare in Serie A, poi dipende come lo fai e come questo si sposa con le tue possibilità e con la sostenibilità del tuo progetto. Tanti non condividono la nostra linea ma noi possiamo anche non condividere la linea di chi si abbona pensando che il Lecce debba fare la squadra per salvarsi o farlo senza soffrire. Mentiremmo se dicessimo che questo sia oggi possibile. Noi dobbiamo prenderci dei rischi, anche con il rischio di cadere sotto il profilo sportivo, ma dando la possibilità di prospettiva al progetto”.

ATTACCO - “Per l’attacco, noi conteggiamo tutti gli effettivi. Gli esterni sono attaccanti, come fossero seconde punte. Guardando i numeri, poche seconde punte hanno segnato come Morente e Pierotti. Quest’anno a questi abbiamo aggiunto Sottil, che cinque anni fa potevamo solo vedere sulle Figurine Panini. Adesso sembra che non abbiamo portato nessuno. Ne abbiamo cinque e cerchiamo ancora altri esterni. Abbiamo sostituito Rebic e Krstovic con Camarda e Stulic, preferendo la prospettiva alla risonanza”.

HELGASON E GALLO - "Helgason e Gallo sono a scadenza 2026. All’islandese abbiamo fatto la nostra offerta, aspettiamo la sua risposta. Con Gallo ci mettiamo ora a parlare, vediamo se troviamo l’intesa. Se non ci saranno accordi facendolo come lo fa Helgason, in modo perfetto o da Lecce, dando lustro alla squadra che è quello che merita, ben venga. Chi indossa la maglia con la puzza sotto al naso non può essere qui con noi”.

MALEH -“Ogni considerazione personale su un calciatore è sempre rispettabile. Se a Empoli ha giocato titolare in A vuol dire che non è stato un investimento sbagliato. Fino a 5 milioni sono sempre comunque scommesse da Serie A. Ha sempre giocato, quindi la scommessa non è tanto persa. Poi ci sono le valutazioni dei tecnici, che al contrario di quello che si dice hanno la parola su certe scelte. Io posso dare la mia visione basata sulla mia esperienza. Maleh l’ho comprato io, se poi io per tanti motivi ho pensato fosse meglio valorizzarlo altrove è paragonabile a quando avendo Tachtsidis abbiamo preso Hjulmand pensando potesse valere di più. In un centrocampo in cui il Lecce annovera cinque nazionali per me non è un problema. Pensiamo di avere in casa gente che vale più di Maleh, che magari vale 6. Ma se c’è qualcuno che per noi vale 8, magari sbagliando, possiamo puntare su quello. Se io penso che Kaba possa valere 10 posso sbagliare, ma ci scommetto, come può essere per Sala. Purtroppo tenendo quello che vale 5 e quello che può valere 10 svaluto uno e l’altro, bisogna fare delle scelte”.

GIOVANI - “Su Winkelmann abbiamo diritto d’opzione. Delle Monache ha avuto offerte da C che non ha accettato, si sentiva giocatore da B ed ha aspettato ma non si sono materializzate queste occasioni. Addo non ha accettato il Cerignola, a Rimini sia lui che Salomaa abbiamo preferito non mandarli. Sulla Primavera, in virtù di leggi fatte ad hoc delle quali mi sono lamentato con tanto di battaglie di club. Dobbiamo avere in distinta 11 local e facciamo il massimo con ciò che offre il nostro territorio, misurandoci con altre società che investono molto di più e da molto prima. Poi qualcuno ci viene strappato, e qui facciamo chiarezza. C’è un’età ibrida in cui noi non possiamo tesserare o agire di autorità. Chi va in un grande club non è nostro demerito, è lui che ha deciso di andare via e non possiamo farci nulla. I locali che credono in noi arrivano, chi vuole andare via lo decide di propria volontà e con queste regole non possiamo farci nulla. Ci sono 2009 che hanno creduto in noi e proveremo a portarli in alto”.