TIAGO GABRIEL - "I nostri calciatori sono seguiti in tutta Europa. Spesso riceviamo degli apprezzamenti. Tiago Gabriel è un profilo in linea con il nostro modo di lavorare. È giovane ed ha ottime prospettive. È nato nel dicembre 2004 ed è quindi quasi un 2005, ma si comporta come un giocatore esperto. Non è affatto scontato che un calciatore navigato renda di più e meglio di uno in rampa di lancio. Se fosse rimasto Baschirotto, forse il portoghese non sarebbe emerso. Attenzione anche a Sala, Siebert ed altri, nei quali crediamo molto».
CAMARDA - "Quando lo abbiamo presentato, ho sottolineato come la qualità non abbia età. Lui ha talento. Si è integrato subito con il resto del gruppo ed in campo non si discute. La rete che ha realizzato contro il Bologna ci ha permesso di aggiungere un punto in classifica e di ripartire con rinnovato entusiasmo. In azzurro si è ripetuto, diventando il più giovane di sempre a fare centro con l’Under 21. Sta effettuando un percorso di indubbio rilievo".
SCUDETTO - "Si sta dimostrando un torneo molto combattuto, che vede un numero sempre più ampio di squadre che sgomitano per lo scudetto, per un posto nelle coppe europee e per una salvezza tranquilla. Tra fondi d’investimento e società straricche siamo meno di tre che partono con l’intento di raggiungere la permanenza. Il livello è cresciuto. In questo momento, la sorpresa è probabilmente la Roma, ma una favorita per il titolo dopo sei turni è prematuro indicarla".
MODRIC - "Parliamo di un “pallone d’oro” che ha vinto tantissimo ai massimi livelli con il Real Madrid, che ha una grande mentalità ed una classe cristallina. Inoltre, ha passione e consapevolezza di ciò che è in grado di dare. Insomma, è la conferma che il talento non abbia età".
CHAMPIONS LEAGUE - "La competizione è difficilissima. Nelle prime gare disputate, le nostre rappresentanti hanno fatto abbastanza bene. I risultati sono incoraggianti, ma i giochi si decideranno in seguito, quando si chiariranno meglio le gerarchie".
PRIMAVERA - "Dopo che siamo tornati a vincere lo scudetto, sono state cambiate le regole ad arte. Si è fatto in modo che non solo Golia batta sempre Davide, ma che non ci sia nemmeno competizione. Riuscire a restare in Primavera-1, per noi, dovrebbe essere impossibile".
CENTRO SPORTIVO - "Dotarsi di una struttura propria, moderna e all’avanguardia è uno step di crescita fondamentale per un club, un evento storico per l’U.S. Lecce, che non aveva mai compiuto un passo così importante. Con Saverio (Sticchi Damiani, ndc) e con l’avallo degli altri soci, abbiamo coronato un sogno, lasciando l’impianto alle generazioni future. Tra gli obiettivi che ci eravamo posti all’inizio del nostro cammino insieme, c’era anche la realizzazione di un centro sportivo, che ci permetterà di contare su una sorta di cuore pulsante della nostra attività sportiva e che permetterà a tutte le nostre squadre, da quella maggiore alle giovanili, di lavorare in un’unica struttura. È come avere vinto uno scudetto".
COLPI DI MERCATO - "Indicarne uno sarebbe riduttivo. Cifre alla mano, la cessione di Dorgu è stata la più importante della storia del club perché ha fruttato oltre trenta milioni di euro. Ma operazioni come quelle di Hjulmand, Pongracic, Gendrey e Krstovic rappresentano ulteriori tasselli fondamentali per la crescita dell’U.S. Lecce. Come del resto lo sono state, nel precedente periodo vissuto con la società giallorossa, quelle relative a Bojinov, Vucinic, Pellè, Chevanton, Ledesma, Cassetti ed altri".
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