PERCORSO - "Noi stiamo lavorando ogni giorno per migliorare e avere un'evoluzione dei giocatori per come la voglio io. Io chiedo cose diverse, e alcuni giocatori non erano abituati. Quello che mi lascia tranquillo è che i giocatori lo hanno accettato. Sappiamo che c'è un percorso da fare e non abbiamo fatto niente".
TRIPLO CAMBIO - "Dovevo dare qualcosa in più a livello offensivo. Sapevo della qualità di Leao, Pulisic e Gimenez. Sentivo che serviva qualcosa in più per vincere la partita"
CRESCITA - "Un collettivo funziona quando un congiunto di giocatori sono a disposizioni per sacrificarsi, uscire dalla comfort zone e lavorare per uno scopo più grande, che è quello di seguire la squadra. Questi dettagli portano i giocatori ad un livello superiore. Sappiamo tutti che Joao Felix, Leao, Pulisic, Gimenez, Tammy sono bravi quando abbiamo la palla. C’è tutto un altro lavoro poi quando non abbiamo la palla. Se siamo compatti e solidi come squadra non è un lavoro solo per la linea difensiva: quando lo capiscono si divertiranno di più, vinceranno più partite. Questo è il mio pensiero di calcio".
VITTORIA - "Ci sono tante cose positive, altre sulle quali dobbiamo continuare a lavorare. Ho scelto di non mettere subito un difensore centrale (dopo l'espulsione di Tomori, ndr) e andare avanti così. Non volevo togliere giocatori davanti perché volevo vincere la partita. Vero che l'equilibrio è fondamentale ma dobbiamo provarci tutti a vincere. Ci è andata bene perché anche loro sono finiti in dieci e la nostra qualità è uscita fuori".
PANCHINA LUNGA - "Abbiamo più soluzioni di un mese fa. Avevo fiducia nel loro lavoro senza palla. Sappiamo della qualità tecnica che hanno ma serve che diano qualcosa di più senza palla. Io ho rischiato perché speravo di arrivare in porta e colpire anche in inferiorità numerica".
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