INFORTUNATI - "Io non sono medico, ci sono giocatori che sono appena tornati: alcuni hanno un allenamento solo. Possono venire in panchina o giocare dall'inizio, ma non hanno i 90 minuti: devo fare questa gestione".
TOMORI - "Non ho parlato di mercato, non mi piace individualizzare le cose: fa parte del gruppo come gli altri che sono a disposizione, quello è l'importante".
OTAVIO - "Se ho parlato con lui per venire al Milan? E' stato un mio giocatore per otto anni: è come un figlio per me e come i figli ha preso tante di quelle botte in testa che adesso è diventato amico mio, sono contento (ride, ndr)".
JUVE - "Il timing è quello che è: avrei voluto più giorni e tutti disponibili, ma quando sono venuto sapevo già questo. Sapevo ci fossero infortuni e questo non deve essere una scusa: stiamo preparando la partita per essere incisivi capendo cos'è importante per cercare di vincerla. Ha tanti giocatori di qualità, giovani e che lavorano. Che capiscono: è la squadra che ha subito meno gol in Serie A, lavora compatta e dobbiamo vedere come possiamo fare per smontare la loro organizzazione difensiva. Non voglio incastrare il talento, ma dobbiamo lavorare compatti come squadra. Solo così il calcio funziona. Se è più facile partire con una big? Possiamo solo lavorare: le parole non contano niente, in questi grandi club contano i risultati. E il risultato che cerchiamo è vincere domani. Possiamo solo lavorare: le parole non contano niente, in questi grandi club contano i risultati. E il risultato che cerchiamo è vincere domani".
FRANCISCO - "Non sono per niente emozionato, sono raffreddato, ho 39 di febbre: domani sarà il mio avversario e lui la pensa allo stesso modo e io voglio così. Non c'è nessuna emozione, vogliamo batterci: spero domani di essere più felice io. Ha le caratteristiche di un giocatore di qualità, sia a livello tecnico che di comprensione del gioco e della tattica. Ha qualità fisiche, lo sa ed è cresciuto così. Sono felice di averlo allenato, ha una bella caratteristica e con me non è facile giocare. Può avere una grande carriera, qui in Italia o in qualsiasi parte del mondo".
IMPRONTA - "Noi dobbiamo lavorare tutti i giorni, non sono un mago o un visionario: io lavoro tutti i giorni per avere risultati. Poi a maggio si faranno i conti: noi dobbiamo pensare che facciamo un lavoro fantastico e difficile. Io a 15 ero al Porto e avevo pressione: ora c'è lo stadio pieno e siamo felici di fare questo lavoro fantastico. Siamo fortunati, dobbiamo approfittarne: dobbiamo avere la fame tutti i giorni di sfruttare il nostro talento. Dobbiamo cambiare il momento col talento e col lavoro".
MILAN-JUVE - "L'ho rivista, l'idea che ho avuto l'ho detta anche ai giocatori: ho visto due squadre con la paura di perdere e non voglia di vincere. Questa è la mia idea da fuori: c'è tanta qualità nelle due squadre, domani dovremo competere e aver voglia di vincere".
ALTRI ALLENATORI - "Conte, Simeone e Allegri? Grande rispetto per tutti ma siamo diversi: io sono quello che sono. Sono i risultati a giudicare, devo portare quelli: domani dobbiamo cercare di vincere".
TATTICA - "Non posso dire che intenzioni ho altrimenti Thiago Motta sarebbe contento. Il passato è passato, guardiamo al presente e al futuro: non c'è niente da dire, le altre partite sono state fatte con altri allenatori, io sono qua adesso e cerchiamo di fare meglio".
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