Rocco Commisso torna a parlare e lo fa al Corriere Fiorentino tra passato, presente e non solo: ecco la sua intervista.
Rocco Commisso torna a parlare. E lo fa al Corriere Fiorentino tra passato, presente e non solo: "Speriamo bene, abbiamo cambiato undici giocatori. Daniele Pradè ha fatto un grandissimo lavoro per creare la squadra e ora tocca a Palladino fare un grandissimo lavoro per portarla dove si merita di stare. Ne abbiamo le possibilità, basta vedere che cosa sta accadendo con Torino, Udinese ed Empoli in cima alla classifica. Lei sa meglio di me che avevamo parlato con Sarri qualche anno fa, e pure con altri tecnici. Però ci piace pensare ad allenatori che siano attenti a far crescere i nostri giocatori, e in questo gli allenatori con meno storia sono più propensi, anche solo per età, a far crescere il nostro vivaio".
NICO E CHIESA - "Nel calcio i contratti son fatti per essere strappati? Come è successo a noi con Nico Gonzalez. Io non volevo mandarlo via ma che devo fare… Gli avevamo allungato il contratto. Poi quest’estate sono andato a trovarlo nel New Jersey nel ritiro della Nazionale argentina: Quarta è venuto a salutarmi. Nico è rimasto in camera. Forse era stanco… Voleva andare alla Juve? Questa è la vita, che si può fare… Il problema non è strappare i contratti, ma strapparli e non perdere niente. Questo non va bene. La Juventus ha ceduto Chiesa al Liverpool per 12 milioni. L’affare chi l’ha fatto? I tifosi non capiscono che siamo un’azienda che deve tenere in considerazione il lato sportivo e quello finanziario. E’ stato giusto tenere Chiesa il primo anno, giusto venderlo il secondo. E’ stato anche giusto credere Vlahovic: se non li lasciavamo andare se ne sarebbero andati a zero. I 150 milioni incassati dalla Juve per quei tre ci hanno aiutato a costruire la squadra".