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Cardinale: “L’obiettivo è quello di riportare il Milan protagonista sulla scena mondiale”

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Torna a parlare Gerry Cardinale, patron del Milan e numero uno di RedBird, attraverso la CBC. Queste le sue parole riportate da Calcio e Finanza, a partire dal calcio statunitense: “Credo che i responsabili della Major League Soccer abbiano...
Alessandro Cosattini

Torna a parlare Gerry Cardinale, patron del Milan e numero uno di RedBird, attraverso la CBC. Queste le sue parole riportate da Calcio e Finanza, a partire dal calcio statunitense: "Credo che i responsabili della Major League Soccer abbiano fatto un lavoro fenomenale, ma sono stati frenati dal fatto che i giocatori dell’ecosistema statunitense non fanno parte dell’ecosistema mondiale. E fino a quando non ci sarà una integrazione con giocatori al massimo della loro carriera – non vicini al ritiro – che verranno in America e faranno parte di quel sistema, sarà molto difficile; la tecnologia ora ti porta in diretta le partite in Europa e i bambini crescono assistendo a quella qualità di gioco".

MILAN NEGLI USA - "Parte delle ragioni per cui ci siamo impegnati a fare queste tournée amichevoli negli Stati Uniti è proprio un’enorme domanda dall’America per il calcio europeo. E quindi, questa per noi è un’opportunità davvero importante. Siamo proprietari del Milan da due anni. Il nostro obiettivo è riportarlo protagonista sulla scena mondiale. Abbiamo 550 milioni di fan in tutto il mondo. Abbiamo 50 milioni di fan in America e vogliamo puntare su questi".


DIFFERENZE EUROPA-AMERICA - "La maggior parte dei giocatori va verso il sistema europeo dove non c’è un tetto salariale, si gioca con regole diverse, c’è il mercato dei trasferimenti, ci sono le retrocessioni. È un ecosistema molto diverso. In Europa c’è stata una sorta di “corsa agli armamenti”, in particolare per i talenti e i giocatori. Ed è per questo che vediamo fondi sovrani, società e istituzioni investire nel calcio europeo. Arriverà anche negli Stati Uniti, ma c’è ancora molto da fare per attrarre, su una base più consistente, i giocatori nel loro periodo migliore. Al Milan, ironia della sorte, uno dei nostri giocatori più iconici e popolari è Christian Pulisic, che viene spesso chiamato Capitan America e che da noi ha fatto un lavoro fenomenale. Quindi, il discorso tocca entrambe le direzioni. Il fatto che Christian sia uscito dal sistema americano e che sia in grado di giocare al livello in cui ha giocato in Europa e ora con il Milan è una testimonianza di ciò che gli Stati Uniti stanno facendo. Ma ci sono altri modi".