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Capello: “Milan, caso rigoristi inaccettabile! Theo porta negatività, su Leao e Fonseca…”

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Fabio Capello commenta il momento del Milan alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole dopo il ko di Firenze: “Caso rigori? Ciò che è accaduto è semplicemente inaccettabile. Quando si prepara una partita, si fanno e comunicano delle scelte...
Alessandro Cosattini

Fabio Capello commenta il momento del Milan alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole dopo il ko di Firenze: “Caso rigori? Ciò che è accaduto è semplicemente inaccettabile. Quando si prepara una partita, si fanno e comunicano delle scelte ben precise. Vale per i corner, le punizioni e naturalmente i rigori. Non deve esistere mai che i calciatori facciano quello che vogliono. Poi però vedi il capitano della squadra, colui che dovrebbe portare sul campo il dettame dell’allenatore, prendere il pallone e decidere praticamente in autonomia che il primo rigore lo calcia lui. Non va bene…”.

ROSSO THEO - “Altro comportamento non da Milan. Chi porta la fascia al braccio deve essere un leader, il simbolo della squadra. Ce li ricordiamo Baresi e Maldini no? Hernandez, invece, ha portato solo negatività al gruppo con i suoi atteggiamenti”.


CAPITANO - “4-5 capitani per Fonseca? Mah, non condivido troppo. Possibile che in una classe ci siano 4-5 studenti da 9 in pagella? Ecco, in una rosa funziona un po’ allo stesso modo. Per me il capitano è una cosa seria, infatti lasciai il ruolo di c.t. dell’Inghilterra perché tolsero la fascia a John Terry contro il mio parere”.

LEAO - “È innegabile che Leao nella ripresa stesse facendo delle cose interessanti. Era in partita, a differenza di altre volte. Fonseca, però, ha spiegato le ragioni del cambio con Okafor. Voleva più profondità e di sicuro lo svizzero ne garantiva più di Rafa. Io non criticherò mai un allenatore per una scelta tecnica o tattica: si è giocato una carta in più, poi può pure essere andata male, ma è il suo dovere prendere delle decisioni”.

BIG IN DISCUSSIONE - “Lavorare sull’aspetto psicologico per ritrovare lo spirito giusto. Se Tomori non è più lui, Leao non è più lui, Theo non è più lui e via dicendo, il problema non può essere solamente tecnico. Ma non è mai facile entrare nella testa dei giocatori e poi la maggior parte del gruppo adesso sarà via con le nazionali”.

FONSECA - “Se ha in mano la squadra? Da fuori il dubbio è legittimo. I giocatori ragionano per conto proprio, per giunta accontentandosi, senza la cattiveria giusta, con atteggiamenti discutibili. Così troppo spesso il Milan pare non avere un’anima”.