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Calzona: “Serve essere più incisivi sotto porta. Juan Jesus-Acerbi, il gruppo e sul futuro…”

Marco Astori
Francesco Calzona, tecnico del Napoli, ha parlato a DAZN e in conferenza stampa dopo il pareggio contro l’Inter: “Non solo l’orgoglio, abbiamo messo anche la qualità restando in partita fino all’ultimo. Abbiamo concesso...

Francesco Calzona, tecnico del Napoli, ha parlato a DAZN e in conferenza stampa dopo il pareggio contro l'Inter: "Non solo l'orgoglio, abbiamo messo anche la qualità restando in partita fino all'ultimo. Abbiamo concesso solo dieci minuti all'Inter e sono contento perché la squadra ha fatto una ottima gara. Ci abbiamo provato fino all'ultimo, è stata una partita dura perché l'Inter ti mette alle corde. Forse un po' di lucidità sotto porta, però sono contento della prestazione perché penso che questa squadra si sia ritrovata", ha raccolto Tmw.

I NUOVI - "Chiaro che le vicende di quest'anno hanno influito sulla crescita dei ragazzi, la situazione non li ha favoriti ma stanno crescendo da quando sono qui. Penso che da qui alla fine ci torneranno utili. Alla fine abbiamo fatto solo sette allenamenti di squadra, giocando tante partite in pochi giorni. Avremmo bisogno di allenarci di più per limare il gap, cercheremo di mettere dentro qualcos'altro nella pausa. Abbiamo bisogno di un po' di tempo".

SOSTA - "A Napoli resta uno staff nel quale ho piena fiducia, sono molto tranquillo. Cercheremo di tenere in forma chi resta, non sono preoccupato sotto questo aspetto. Posso seguire l'allenamento col drone".

JUAN JESUS-ACERBI - "Se ho visto qualcosa? No, onestamente no. Juan Jesus l'ho visto solamente trenta secondi e non ho avuto modo di parlarci, magari glielo chiederò dopo".


PROBLEMI - "Per risolvere tutti i problemi ci vuole un mago. Giochiamo tanto, ci alleniamo poco: si va per priorità e si cerca di mettere a posto la fase difensiva, curiamo un po' meno la fase difensiva perché è questione di tempo. Siamo arrivati vicino alla porta, abbiamo concretizzato male ma sono contento della prestazione della squadra".

ATTACCANTI - "Si vede a occhio nudo che dobbiamo essere più incisivi sotto porta. Se ci fosse abbiamo così poco tempo che risolvere tutto e sistemare tutto è difficile. Se poi mettete i giorni di recupero, credo abbiamo fatto 6-7 allenamenti tattici in 20 giorni. Sono pochi. Per me il tempo non è un alibi ma è oggettivo: ci vuole tempo per sistemare tutto".

GRUPPO - "I ragazzi in questi mesi hanno sentito così tanti discorsi che io ho detto pochissime parole. Si devono liberare di tutte le problematiche, ci sono io che mi prenderò caro di queste cose e niente... ci siamo messi subito a lavorare perché ho parlato pochissimo. Non è producente parlare, io sono il terzo allenatore e immagino quanti discorsi siano stati fatti in passato".

FUTURO - "C'è talmente tanto da fare che non ho neanche tempo di parlare con la mia famiglia. Ho una bambina di sei anni che riesco a sentire neanche una volta al giorno. Non ci penso, oltretutto ho un contratto con la Slovacchia fino al 2025: sono stati i primi a credere in me e porto rispetto a loro come hanno fatto con me".


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