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Bondo: “Per Nesta sono un mix tra Seedorf e Gattuso”. E Sottil: “Quando ho saputo del Milan…”

Alessandro Cosattini
Conferenza di presentazione oggi per Warren Bondo e Riccardo Sottil in casa Milan. Queste le parole dei due nuovi arrivati, riportate da milannews.it. Bondo: “È una grande squadra. Quando mi hanno chiamato lunedì, io ero contento:...

Conferenza di presentazione oggi per Warren Bondo e Riccardo Sottil in casa Milan. Queste le parole dei due nuovi arrivati, riportate da milannews.it.

Bondo: "È una grande squadra. Quando mi hanno chiamato lunedì, io ero contento: aspettavo solo questo. Ci hanno giocato grandi giocatori: Nesta, che ho avuto come allenatore, Ronaldinho, Pato, Ibrahimovic, Seedorf, che a me piace tanto. Voglio ringraziare il Monza, Galliani era come un padre con me; quando il Milan mi ha chiamato, mi ha subito lasciato andare. Lo ringrazio. Il solo gol che ho fatto al Monza è stato al Milan. Era nel mio destino. Ho detto alla mia famiglia che volevo solo il Milan, anche in caso di altre offerte. E ora sono qua. Cosa mi aspetto? Vincere tutte le partite: campionato, Coppa Italia, Champions. Il nostro obiettivo è andare in Champions e vincere un trofeo. Galliani? Non avevo ancora chiamato dopo aver accettato l'offerta del Milan. Quindi, dopo aver firmato, l'ho chiamato per ringraziarlo tanto. Mi ha detto che non mi avrebbe lasciato andare per nessuna squadra, tranne per il Milan. Ruolo? Play o mezzala, per me è semplice. A Monza ho giocato sia a due che a tre. Nesta? Mi ha detto che sono un mix tra Gattuso e Seedorf. I sei mesi che ho fatto con lui sono stati ottimi, ha fatto molto per me. Mi ha detto che al Milan è calcio vero e che qui devo fare bene".

Sottil: "Prima cosa, volevo ringraziare la Fiorentina, il presidente Commissio, il direttore Pradé e Raffaele Palladino perché mi hanno permesso di prendere questo treno molto importante per me. Voglio ringraziare anche l'ad Furlani, Ibrahimovic e Moncada per aver creduto in me. Avevo un debole per Pato, Zlatan non lo cito neanche perché quando c'era lui, con Pato e Dinho, sono cresciuto con quel Milan. E' una passione che ho da quando sono bambino. Interesse Milan? E' stata una giornata lunga. Ero al campo e mi ha chiamato il mio agente dopo allenamento e io non gli ho risposto subito. Poi Giuseppe Riso mi ha detto che c'era la chance di andare al Milan e io sono rimasto senza parole. Ho parlato con mio papà, che già lo sapeva dalla mattina e sul gong del calciomercato sono riuscito ad arrivare qui. Paura di non chiudere la trattativa? Ho avuto un po' di ansietta e ho aspettato a casa sul divano, ma grazie a Dio è andata come speravo. Quando sei al Milan, in un club così l'aspettativa è quella di vincere. Io sono qui per mettermi a disposizione di compagni e mister e voglio dimostrare di poter rimanere qua. Il 99 è il numero del mio anno di nascita. Quando arrivi, capisci la grandezza del club in tutti i suoi dettagli, dentro e fuori dal campo. Vieni in un club con giocatori fortissimi e quando arrivi qua ti metti in competizione e maturi e migliori sotto tutti gli aspetti. Con il mister ho parlato velocemente, mi ha chiesto come stessi fisicamente, ma io sono a disposizione sua e lui saprà quando e dove mettermi e sono pronto a giocare. Con Adli avevo parlato quando lui è arrivato al Milan. Due giorni fa mi ha scritto un messaggio "fammi sognare". Lo ringrazio perché è un ragazzo d'oro. Ruolo? Ho ricoperto più ruoli in attacco, prevalentemente esterno destro e sinistro. Se ci sarà bisogno di giocare a destra, giocherò li così come se dovrò giocare a sinistra, giocherò lì. Non ci sono problemi. Leao è un giocatore fortissimo, da uno così impari tantissimo. Ha un talento enorme e devi cercare di rubare con gli occhi i suoi movimenti, i suoi pezzi, il modo in cui si muove. Lui è un campione e ha fatto una stagione clamorosa quando il Milan ha vinto lo scudetto. Gimenez e Felix? Ho provato una grande emozione, perché quando San Siro urla il tuo nome, ti dà una grande carica. Lo sognavo da piccolo e voglio fare il massimo per questa maglia e questa tifoseria. Quando entri a Milanello, senti la storia e quello che hanno vinto. Vedi foto di campioni, di palloni d'oro, di festeggiamenti di scudetti e Champions League. Quando giochi a calcio, sono questi campioni che ti danno quel fuoco dentro. Sono veramente molto, molto felice".