ISAKSEN - “Per me ha fatto una buona partita, ha creato scompiglio e ha puntato l'uomo, gli è mancata la giocata decisiva che ha fatto Pedro, ma lui si è costruito queste giocate nel corso della sua carriera. Isaksen come Noslin, Tchaouna o Dele diventeranno fortissimi, li metterò in campo anche se potranno fare delle partite sottotono. Solo giocando possono migliorare".
ROVELLA - “Ho un tale rispetto per Spalletti che lui ha tutta la capacità di scegliere i migliori. Rovella gioca nel suo ruolo, è un mediano così come Guendo. Si esaltano le sue caratteristiche, unisce mobilità a tecnica. A me piace questa mobilità del centrocampo e la penetrazione dei terzini, questo ci porta a correre qualche rischio, ma lo preferisco. La squadra deve andar forte, magari prenderà un gol in più ma è molto probabile che ne faccia uno in più degli avversari".
STOP LAZZARI E VECINO - “Per Manuel servono degli esami strumentali, Vecino ha un piccolo problema e spero di riaverlo a Torino”. Per Lazzari, il dottore della Lazio ha spiegato che “in un allungo ha avuto un risentimento all’altezza del retto femorale e lo abbiamo fermato precauzionalmente, lo sottoporremo a esami strumentali".
TAVARES - “Nuno non era in perfette condizioni fisiche, ha avuto un attacco influenzale e si è un po' risparmiato. Gli ho detto che avevamo bisogno delle sue accelerazioni nella ripresa, nel primo tempo siamo andati più a destra. Gyasi ha fatto un grande lavoro coprendo gli spazi sulla nostra sinistra, poi però nel secondo tempo Nuno ha spinto tanto e siamo riusciti a creare tanto, come l'azione del rigore. Ho una lista lunghissima tra pre-convocazioni e altro, la testa era concentrata solo su questa partita. Era un passaggio fondamentale vincere questa partita e ci siamo riusciti".
GIOVANI E PEDRO - “Noi abbiamo giovani bravi come Tchaouna, Isaksen e Noslin. Devo dargli delle opportunità perché con noi lavorano bene. Pedro può giocare in ogni ruolo dell’ attacco del 4-2-3-1. Lui è una certezza assoluta. Isaksen ha fatto bene, poi è uscito perché ha dato tutto. Ho messo Pedro perché sapevo che avrebbe potuto darci una mano e ho avuto ragione".
AMBIZIONE - “Noi siamo ambiziosi come la nostra società, la città. Dobbiamo passare dal collettivo, dall’identità forte, se inizi a guardare la classifica è un errore. Ci fa piacere l’entusiasmo, ma so che devo tenere i giocatori legati a quello che poi ti permette di fare queste prestazioni, lavoro, dedizione e cura nei dettagli”.
ROTAZIONI - “Io non alleno 11 giocatori ma 24, tutti i ragazzi sanno di andare in campo. Non si possono tenere gli stessi in tutte queste partite, i ragazzi si allenano forte e tutti insieme si può fare bene, si può cercare di andare sempre più avanti. Non mi piace chiamarlo turnover o cambi”.
SOSTA - “La sosta vede giocatori che se ne vanno, alcuni tornano da lunghi viaggi, per questo rimango con chi non va in nazionale ma può lavorare in settimana per conquistarsi la sua nazionale. Lavoriamo forte, sappiamo che al rientro abbiamo un altro mini ciclo di 7 gare in 21 giorni. Ora è il momento di recuperare e poi riprenderemo".
ANCORA SU PEDRO - “Sta bene, lavora per questo. Deve stare sereno ha una grande condizione, gli diamo le giuste chance. Sa che è importante, per me è un titolare e allungherà di più la sua carriera. Sicuro. Si tratta di un ragazzo straordinario, un riferimento costante per tutti. Dico ai ragazzi di guardarlo, anche quando è nello spogliatoio e si mette le scarpe. Siamo contenti che stia bene, sa che è importante, ce lo teniamo stretto”.
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