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Atalanta, De Ketelaere si è inceppato: ha perso fiducia e autostima, ma Gasperini…

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Momento non semplice per Charles De Ketelaere, che non riesce più ad incidere con l’Atalanta. Il problema del belga, secondo La Gazzetta dello Sport, è perlopiù mentale: “Ieri, primo giorno di preparazione della fondamentale gara di...
Marco Astori

Momento non semplice per Charles De Ketelaere, che non riesce più ad incidere con l'Atalanta. Il problema del belga, secondo La Gazzetta dello Sport, è perlopiù mentale: "Ieri, primo giorno di preparazione della fondamentale gara di domenica con la Lazio, De Ketelaere è andato in tripla cifra, e ne avrebbe fatto volentieri a meno: 100 giorni dal suo ultimo gol in campionato, il 22 dicembre contro l’Empoli. Dopo, un paio di lampi (gol e assist) contro lo Sturm Graz e stop. Interruttore spento, o quasi. Il giocatore che aveva convinto chiunque a chiedersi come il Milan se lo fosse fatto sfuggire è ricaduto in vuoti di rendimento e impalpabilità simili a quelle dei suoi giorni rossoneri più incompiuti. Imprigionato da un mood negativo dal quale fatica a scuotersi. E l’impressione è la stessa di allora: più che un problema fisico, e tantomeno tecnico, è mentale. Perdita di sicurezze, di fiducia, di autostima. È quanto da un paio di mesi si vede in partita, ma pure in allenamento: il De Ketelaere che cercava anche giocate inimmaginabili per altri, ora troppo spesso si limita al “compitino” senza azzardi: prova meno la giocata, il dribbling, il tiro, è meno “cattivo” nell’uno contro uno. Attorcigliato in un’involuzione che lo rende molto più leggibile. Non rassegnato, e questo è importante: il gesto di rabbia con cui si è ribellato a quel tiro mirato fuori di poco a Firenze, subito prima di uscire - il suo unico vero lampo di domenica - ha mostrato un ragazzo che da quell’abisso vuole risalire.

Charles ha imprecato perché solo qualche mese fa quel gol l’avrebbe fatto di sicuro. Perché sa di poterlo fare ancora, e forse proprio quello gli manca, solo quello: un “clic” che lo sblocchi e lo faccia sentire di nuovo confident come in passato. Prima di domenica, poteva succedere già a Verona: lo respinse il palo. O proprio contro il Bruges, quando Gasperini avrebbe voluto che fosse lui, e non Lookman, a dare una dimostrazione di forza prendendosi la responsabilità di calciare quel rigore poi sbagliato dal nigeriano. Non è rassegnato neanche Gasperini, ovviamente, e glielo dimostra a parole, facendolo giocare (nel post Bruges titolare tre volte su cinque), sostituendolo anche dopo Retegui e Lookman (a Firenze). Perché sa che Lookman è velocità, imprevedibilità, cambio di ritmo; che Retegui è un killer dell’area di rigore. Ma sa anche che De Ketelaere di quel tridente è l’uomo con più qualità, quello che fa giocare a calcio la squadra. Che può far svoltare le partite, e adesso il finale dell’annata dell’Atalanta: l’anno scorso dopo 43 gare stagionali aveva segnato gli stessi gol di quest’anno (11) e dopo 29 partite giocate in campionato solo due in più di adesso (7 contro 5). Ma soprattutto: nelle ultime otto gare dello scorso torneo segnò quattro volte. Ne mancano altrettante: c’è ancora tempo per vedere luce in fondo a quel tunnel".