I 5 GOL FATTI - "Noi sapevamo che qualcosa dovevamo lasciare. Qualche ripartenza c'è stata, qualche parità numerica in difesa l'abbiamo concessa. Ma sapevamo che dovevamo restare nella loro trequarti con costruzione a tre e i terzini che andavano sull'esterno o andavano dentro. L'avevamo preparata così, poi è chiaro che quando si alza il livello un po' di equilibrio ci vuole. Qualcosa dovevamo concedere, ora ci godiamo questa vittoria e da sabato ci mettiamo a studiare Israele. Sono contento per la prestazione e per lo spirito, in futuro vediamo ma stasera dovevamo giocarla così. La difesa non ha giocato di reparto: stasera ci stava, in futuro sicuramente qualcosa dobbiamo rivedere".
SQUADRA PAZIENTE - "Io l'avevo detto: per tre giorni ho visto cose importanti, un ambiente positivo e giocatori che ci hanno dato dentro. Ero convinto che potevamo fare una buona partita come poi l'abbiamo fatta. Mi è piaciuto lo spirito e questo aspetto non può mancare a questa squadra. Nel primo tempo abbiamo calciato 17 volte senza segnare, ma i ragazzi sono stati bravi: non abbiamo perso la testa e abbiamo continuato a macinare gioco. I ragazzi davvero sono stati bravi".
ANCORA SU KEAN CON RETEGUI - "Sì sono molto contento, ma qualcosina dobbiamo aggiustare. Dal secondo giorno ho visto che si cercavano ed ero convinto potesse venir fuori una gara così. L'importante non erano i cinque gol, ma lo spirito che ho visto. Più minuti passavano e più la tensione poteva mangiarci e invece non è stato così: dobbiamo continuare su questa strada. Io sono il primo a sentire pressioni, anche i giocatori perché da due competizioni che prendiamo mazzate nei denti. Noi dobbiamo stare bene e testa a lunedì perché contro Israele ci aspetta una gara totalmente diversa".
CT O CAPOPOPOLO - "Un uomo con un peso sulle spalle incredibile. Orgoglioso di farlo, devo ringraziare tutti coloro che mi hanno voluto, ma non mi sento nulla. Sento solo un peso enorme e spero di riuscire a centrare l'obiettivo".
INNO - "Mi sono emozionato all'inno, ma dopo non più. Sento sempre la voce di mia mamma quando mi chiamava dal balcone, mi emoziona sempre durante l'inno. La dedica è per mia moglie che mi sopporta dal 1997, sono 28 anni che stiamo insieme: so cosa le ho fatto passare in questi anni e la dedica va a lei, oltre che ai miei figli. Sono persone che mi fanno stare bene, li amo veramente".
CEFFONI - “Bastoni ha detto che ho dato ceffoni? Ceffoni non ne ho dati a nessuno, voglio chiarirlo (ride, ndr). Io voglio una squadra che in questo momento deve pedalare: per diventare campioni non basta solo la qualità, serve anche la componente squadra. Bisogna fare una corsa in più, bisogna dire una parola in più. Credo fortemente in questo, non basta solo avere giocatori di qualità. Dobbiamo avere la voglia di portare il risultato a casa, saper soffrire: su questo eravamo maestri e dobbiamo ritrovare questo spirito".
ISRAELE - "Israele è una squadra con qualità, di buon livello. Non hanno paura di palleggiarti in faccia, fanno costruzione dal basso e hanno esterni pericolosi. È una squadra di qualità, bisogna prepararla bene. Anche nell'era Spalletti quelle contro Israele non sono state partite facili e quella squadra ha cambiato poco. Bisogna rispettarla e giocare la gara nel modo migliore possibile".
QUESTIONI EXTRA SPORT - "Io sono un uomo di pace e la cosa più brutta è vedere civili e bambini passare ciò che stanno passando. Noi da sabato torniamo a Coverciano e prepariamo la partita, so che il presidente Gravina ci sta lavorando. Abbiamo solo la sfortuna di averli nel girone, noi siamo qui e sta succedendo qualcosa di incredibile. Sono cose che fanno male quelle che stiamo vedendo, non posso dire altro”.
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