sosfanta nazionale Gattuso: “Ci vuole l’arroganza di fare le cose giuste! Sul modulo, Chiesa e Retegui…”

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Gattuso: “Ci vuole l’arroganza di fare le cose giuste! Sul modulo, Chiesa e Retegui…”

Daniele Burigana
Il ct della Nazionale Gennaro Gattuso ha parlato ai microfoni di SkySport e in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Italia ed Estonia. Queste le sue parole riportate da Bergamonews. GRUPPO – “Tanta roba, non potevo immaginare...

Il ct della Nazionale Gennaro Gattuso ha parlato ai microfoni di SkySport e in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Italia ed Estonia. Queste le sue parole riportate da Bergamonews.

GRUPPO - "Tanta roba, non potevo immaginare un inizio migliorare. Ho trovato un gruppo di ragazzi che si è messo a disposizione. Tutti hanno mostrato grande disponibilità, anche in Federazione. C'è stato un lavoro quasi perfetto, penso di vedere una grande partita domani contro l'Estonia. Devo fare i complimenti alla squadra".

MODULO - "Vedremo domani, i numeri non sono importanti. Sappiamo quello che vogliamo fare e abbiamo preparato la partita molto bene".

ESTONIA - "L’Estonia è una squadra che vuole palleggiare e fare costruzione dal basso. È una squadra ben organizzata, hanno un allenatore giovane con buone idee. Dobbiamo fare una partita importante, tutti pensano sia una passeggiata, ma non ci sono partite facili. Dobbiamo essere umili e arroganti. L'umiltà quando si sbaglia una palla, poi dopo l'arroganza di fare la giocata difficile e non preoccuparci di sbagliare".


EMOZIONI - “Non ho tempo di emozionarmi, troppe responsabilità addosso. All’inno la sentirò, vedere papà e mamma in tribuna, pensare a mia sorella… Poi andrà via. Stanotte dormirò pensando a quello che abbiamo fatto stamattina, quello che rivedremo domattina. È quello che non mi fa dormire: i pensieri. Ma sono orgoglioso di avere avuto questa possibilità. La trasparenza fa parte del mio modo di essere, le bugie hanno le gambe corte ed è giusto dire sempre la verità. Sono molto più orgoglioso di fare il ct, ma posso assicurare che era più semplice prepararle da giocatore… Mister Spalletti ha mandato un messaggio a Gigi di in bocca al lupo, lo ringrazio”.

CHIESA- “Non è corretto parlarne prima di una partita, sappiamo bene cosa ci siamo detti. C’era la volontà di convocarlo, ma non era sicuro al 100%. E quando uno viene qui deve essere carico e pronto. Mi ha detto che doveva migliorare determinate cose e non se lo sentiva. Fuori dalla lista Champions del Liverpool? Non cambia nulla”.

TATTICA - “Una punta e un sottopunta, due punte… Ma bisogna fare attenzione. Mettere tanti offensivi non significa fare più gol: non si può pensare subito di fare goleade. Le partite facili non esistono più, bisogna rispettare l’avversario. Una o due punte? Devo lasciare il dubbio anche al mio collega”.

ATTEGGIAMENTO - “Umile e arrogante? Tutte e due le cose. Quando si sbaglia una palla bisogna essere umili per rimediare, ma ci vuole anche l’arroganza di fare le giocate giuste. Ho chiesto fame, di pensare con una testa sola, di non regalare nulla”.

DIFFICOLTÀ - “In 73 partite in azzurro, 30/35 volte sono state molto difficili. Di figuracce ne abbiamo fatte anche noi, giocare con le piccole, arrivare all’intervallo, mettersi le mani addosso, li abbiamo passati anche noi quei momenti. Questo fa capire la difficoltà quando indossi questa maglia. Giocare con l’Italia significa dover vincere, sia pulito che sporco. Per noi è il momento di stare in trincea, spero di mettere in testa ai giocatori questo messaggio. Ci manca un po’ di brillantezza, abbiamo fatto tanto lavoro fisico”.

RETEGUI - “L’ho visto molto bene, ha grande voglia. È molto carico, si è dato da fare e si è presentato in ottime condizioni. Speriamo che sia un valore aggiunto per noi. È andato a giocare in un campionato molto difficile: magari non avrà una super atmosfera, ma il livello di certe squadre è alto”.

GIOVANI - “Non so quanti migliaia di oratori sono stati chiusi, non so quanto si giochi per strada, come si faceva una volta, perché i genitori non si sentono al sicuro, perché si gioca poco, un ragazzino in una settimana gioca poche ore, non ci sono strutture adeguate. Per giocare a calcio ci vogliono dei soldi e non tutti li hanno. È normale che i talenti manchino. I buoni giocatori li abbiamo, ma pochi. Si gioca poco. Sono tutti comunicatori. Negli altri sport si vede? Io parlo del mio sport e vedo queste problematiche”.