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Mourinho: “Rispondo così sul mio futuro. I fischi ad Abraham e su Wijnaldum…”

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La Roma ha vinto 3-0 contro la Sampdoria. Dopo la partita José Mourinho ha parlato così a DAZN e in conferenza, come ripreso da Vocegiallorossa: “Il primo tempo in 11 contro 11 era una frustrazione. Abbiamo creato gioco nel primo tempo e...
Guglielmo Cannavale

La Roma ha vinto 3-0 contro la Sampdoria. Dopo la partita JoséMourinho ha parlato così a DAZN e in conferenza, come ripreso da Vocegiallorossa: “Il primo tempo in 11 contro 11 era una frustrazione. Abbiamo creato gioco nel primo tempo e avuto due occasioni. Nella ripresa, con l’uomo in più, abbiamo fatto gol. In 10-15 minuti non abbiamo magari avuto l’ambizione di fare altri gol. Dopo abbiamo cambiato e messo Solbakken con più freschezza con Stephan dall’altra parte e Paulo in mezzo. Quando Paolo è venuto in mezzo al campo abbiamo avuto più occasioni. Avevamo bisogno di punti”.

WIJNALDUM - “Lo sentivo che sarebbero arrivate queste tipo di partite da parte sue. Non mi piace parlare dei singoli, ma anche Llorente ha giocato benissimo con Chris in una linea di 4 dove non siamo abituati. Non sono andati in Nazionale e abbiamo avuto più tempo per lavorare. La prestazione di Llorente mi ha colpito molto. Gini anche ha giocato molto bene”.


DIFESA A QUATTRO - “Vediamo, dipende dagli avversari e dai giocatori a disposizione. Come allenatore metto i giocatori migliori e quando oggi si parlava di giocare con Celik in una difesa a tre mi dicevo che lui non fosse un terzo di difesa. Non ha mai giocato in difesa e abbiamo pensato di non farlo. Quello che mi è piaciuto di Diego è che, quando ha palla, palleggia meglio rispetto agli altri difensori che abbiamo, i quali sono più bravi in altri aspetti di gioco. Sempre stato concentrato quando aveva la palla e cercava sempre il giocatore libero tra le linee”.

STANKOVIC - “Ho fermato i cori "zingaro"? Non mi deve ringraziare, l’ho fatto per un grande uomo. Non si tocca un mio amico. Sono stato anche io insultato in modi diversi, ho costruito intorno a me un muro di protezione e anche lui avrà fatto così. I nostri tifosi sono fantastici però in quel momento ho pensato che fosse meglio seguire il mio istinto”.

FUTURO - “I Friedkin stavano allo stadio perché è il loro club, sono contento che siano venuti, io lavoro per loro. Parleremo del futuro? Parleremo della prossima partita, la prossima settimana”.

MIGLIORARE - "Vogliamo sempre migliorare. Quello che dici è vero, dopo l'1-0 non abbiamo giocato per chiudere tutto. Stanchezza, ritmo basso anche di testa, palle perse coi 3 di centrocampo. Senza sentire grande pericolo, ma se sei basso e perdi palla e sei in vantaggio solo per 1-0 la partita è aperta. Coi cambi abbiamo migliorato, il secondo gol non arriva a caso, ma come conseguenza di un miglioramento. Solbakken aperto a destra impediva ad Augello di andare alto, le transizioni avevano profondità a destra e sinistra con El Shaarawy e Paulo davanti a Matic e Wijnaldum ci ha dato sicurezza nell'uscita palla. Partita finita anche senza il 2-0".

EMERGENZA - "I giocatori sono questi. Cristante è un'altra soluzione, con i cinque centrali che abbiamo tre vanno in panchina. La difesa a tre è la conseguenza della necessità di nascondere i problemi e di utilizzare i giocatori considerati più bravi e la squadra è cresciuta. Diego e Smalling mi sono piaciuti, con la palla Diego è diverso dagli altri, gioca di più e meno lungo, cerca i compagni tra le linee. Zalewski non è un terzino a quattro. Sono pochi gli allenatori che possono giocare sempre come vogliono, ci sono altri allenatori, come nel mio caso, che devono adattarsi a quello che hanno. Oggi la cosa più importante era vincere".

ABRAHAM - "I fischi qualche volta sono duri, non so se i fischi fossero per lui o per me, per i cambi, o c'era una percentuale che fischiava lui e una che fischiava me. Alcuni possono pensare che non abbia giocato bene e altri che sono stato stupido a cambiarlo perché poteva segnare. Crisi psicologica? Anche se noi allenatori diciamo che il lavoro di un attaccante non è solo gol, per la loro autostima è importante e lui non li sta facendo. Magari soffre per questo. Vinciamo insieme e perdiamo insieme, poi Belotti è entrato fresco, senza il pericolo del secondo giallo come Tammy. Il Gallo ha fatto il suo lavoro, in un pomeriggio di difficoltà con quattro squalificati. Si è visto quello che è successo all'Udinese con tre-quattro squalificati. È dura e in questo caso siamo riusciti a prendere i tre punti".

RESTARE - "Quando vai all'Università Gregoriana, vicino a un illustre cardinale, puoi dire solo cose belle (ride, ndr). Avrò sempre parole belle per questi tifosi. Abbiamo parlato di questo prima della partita. La gente merita gli sforzi, merita che al di là dei professionisti siamo anche romanisti, nel capire quello che loro sentono. Si è costruito qualcosa di molto bello con tutti questi record di persone che vengono allo stadio, è una cosa molto bella anche in momenti in cui i risultati non sono fantastici. Oggi è una partita dopo due sconfitte di fila, la gente viene ed è molto bello. Su quello che si scrive di me, l'unica cosa che posso dire è ciò che ho detto nella flash interview: del mio futuro, del mio stato dell'anima parlo solo a casa e a volte neanche a casa, mi chiudo in me stesso. Non parlo con amici, compagni, giornalisti. Dopo, se qualche mese fa il nostro CEO Berardi ha detto di essere sicuro che io rimanga è un'interpretazione sua. Se questa volta il signor Zazzaroni ha detto quello che ha detto è un'interpretazione sua, io non parlo con nessuno. La situazione è chiara, dal punto di vista contrattuale io ho un anno ancora di contratto. Il calcio è il calcio, a volte i contratti non sono la cosa più importanti. Tutto bene, tutto tranquillo, la prossima è sempre la partita più importante. I romanisti meritano che non siamo solo professionisti, serve qualcosa in più".