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Mazzocchi: “Tre mesi lunghi, ora sono già pronto. Cosa dicono i dati sulla mia condizione”

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L’infortunio proprio sul più bello. “Ho dovuto cliccare stop. L’infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio destro mi ha fermato nel momento più bello: indossando la maglia dell’Italia, tra l’altro come primo giocatore...
Alessandro Cosattini

L’infortunio proprio sul più bello. “Ho dovuto cliccare stop. L’infortunio al legamento collaterale mediale del ginocchio destro mi ha fermato nel momento più bello: indossando la maglia dell’Italia, tra l’altro come primo giocatore della storia della Salernitana, avevo realizzato il sogno più grande. Era novembre, sono stato operato, ma adesso eccomi qui. Sono pronto a cliccare play e a ripartire: per aiutare la mia squadra a salvarsi e chissà, magari anche a tornare nel gruppo di Mancini”. A parlare è Pasquale Mazzocchi, esterno della Salernitana ora allenata da Paulo Sousa. Ecco le sue dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport:

DA FUORI - “Molto dura. Tre mesi sono lunghi. Non ha idea del nervoso nel guardare i compagni e non poterli aiutare. Ma adesso il calvario è finito. Sono contento, entusiasta, determinato”.


SENSAZIONI - “Mi sento già bene, non indietro rispetto agli altri. I dati sono positivi e le percezioni personali anche. Mentalmente non mollo mai: ero infortunato dal punto di vista fisico, ma per tutto il resto ragionavo come se dovessi scendere in campo in ogni partita. E giorno dopo giorno aumentavo il tempo da dedicare alle terapie e all’allenamento per rientrare prima possibile”.

NICOLA - “Purtroppo nel calcio succedono queste cose. Quando va via un allenatore non fa piacere a nessuno. Nicola ci ha dato tanto sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista umano. Ci ha insegnato molte cose. La società è chiamata a volte a fare scelte dolorose, ma quando c’è un esonero il fallimento è di tutti. La società, comunque, è sempre presente. Il presidente Iervolino ci sta vicino, non dobbiamo far altro che seguirlo”.

SOUSA - “È un allenatore che porta le sue idee e noi dobbiamo seguirlo. Servirà tempo anche se non ne abbiamo, quindi dovremo essere particolarmente bravi a capire in fretta cosa vuole da noi. Gli piace giocare con la palla a terra, stiamo provando la difesa a tre e quella a quattro. Per me cambia poco, ho già interpretato più ruoli e con Sousa posso accrescere le mie conoscenze. Ormai sulle fasce si decidono tante sfide. Tra gli esterni c’è chi ha gamba, chi ha tecnica e chi ha sia gamba sia tecnica. Io sono un giocatore che ama correre e ho bisogno di spazio. Mi piace puntare sempre l’uomo. I terzini oggi si alzano tanto e fanno la differenza perché creano la superiorità saltando l’avversario. Di sicuro metto tutto me stesso in campo sperando di essere utile alla squadra”.