RIPARTENZA - “All’inizio di marzo lo stop era stato calcolato come una sosta per le nazionali, poi le cose sono cambiate. L’obiettivo, aspettando le date, è mantenersi in forma fino al giorno fatidico. Sarebbe un po’ come organizzare il precampionato estivo, anche se leggermente allungato. L’anno scorso per noi la stagione si è conclusa il 26 maggio, la ripresa è avvenuta il 9 luglio, dopo 44 giorni di stop. Se ci si fermerà per più di due mesi le valutazioni cambieranno, non è mai successo. In generale in 2-3 settimane il corpo riesce a riadattarsi, a “carburare” di nuovo, e in 4-5 settimane si possono raggiungere buoni livelli di preparazione. Non si potrà programmare un nuovo ciclo di preparazione finché non ci sarà una data precisa. Ragionare su 12 partite è un conto, su un numero inferiore è un altro. Giocando ogni tre giorni, ipotesi al vaglio, sarebbe importante la modulazione dei carichi. Lo schema precampionato non è totalmente utilizzabile: quando esordisci a fine agosto hai una settimana di tempo per preparare le partite. Giocare ogni tre giorni, per circa 60 giorni, sarebbe diverso. Parlo con i ragazzi, di voglia di tornare in campo ce n’è tanta. Ora è giusto pensare alla salute di tutti. Ci faremo trovare pronti per quando potrà ricominciare questa fantastica avventura. Molti temono possa esserci una flessione mentale, non solo fisica. Basta guardare la classifica, è il miglior propellente”.
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