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Kouamé: “Il mio ruolo è questo! Stavo per partire, Gonzalez sta bene, Cabral e Jovic…”

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A tutto Christian Kouamé. Così l’attaccante della Fiorentina si racconta a Il Tirreno: “Mi sono sempre mosso là davanti, esterno o centravanti. Permanenza alla Fiorentina? Sembrava tutto fatto per il mio passaggio in Premier, poi invece, in...
Alessandro Cosattini

A tutto Christian Kouamé. Così l’attaccante della Fiorentina si racconta a Il Tirreno: “Mi sono sempre mosso là davanti, esterno o centravanti. Permanenza alla Fiorentina? Sembrava tutto fatto per il mio passaggio in Premier, poi invece, in un attimo, è cambiata la prospettiva. Per due volte. È vero: all’inizio è stato difficile, ma quando sono tornato, dopo l’esperienza all’Anderlecht, la scorsa estate, ho pensato soltanto a riprendermi ogni cosa, a far diventare realtà quello che per mille motivi non si era mai verificato. Ho sempre avuto davanti ai miei occhi la fiducia incondizionata che questa società ha riposto in me: mi hanno acquistato quando ero ancora in fase di convalescenza per l’infortunio al crociato e il mio unico pensiero, da subito, è stato quello di ripagare questa stima. Non avevo ancora fatto nulla: non volevo e non potevo andarmene così”.

BRIGHTON - “Non c’era solo il Brighton, le offerte erano davvero tante. Io fin dal ritiro di Moena mi sono concentrato unicamente sul dare il massimo, per far vedere a Italiano che, forse, poteva valere la pena. Ho fatto di tutto per dimostrare il mio valore, quantomeno per non lasciare niente di intentato: sapevo che sarei dovuto essere pronto a qualsiasi soluzione pur consapevole di dover ponderare bene ogni decisione”.


TITOLARE - “Sia la società che l’allenatore mi hanno spiegato che intendevano puntare su di me. Con loro, anche il presidente: per me questa condivisione di intenti ha significato tantissimo. Qui sapevo di avere un vantaggio, ovvero conoscere tutto, compagni e tecnico. È stata una scelta facile e io sono rimasto per chiudere il cerchio”.

CONTRATTO - “Opzione fino al 2025 a favore della società? Io ho un solo obiettivo, dare il massimo. Qui mi hanno preso rotto e anche per questo voglio aiutare la Fiorentina a vincere qualcosa di importante”.

SUBITO UN ASSIST - “Quella sera fino all’ultimo non sapevo nemmeno che avrei giocato”.

GOL ALLA JUVE - “Io so solo che quel gol lo volevo a ogni costo. La sera prima un gruppo di tifosi venne da noi: ricordo benissimo di averli guardati, come ipnotizzato. Nei loro occhi avevano qualcosa di diverso. Ecco perché sono corso verso la Curva e mi sono battuto il pugno sul petto, sullo stemma della società: è stata la mia risposta a chi si è domandato a lungo se fossi davvero un calciatore da Serie A”.

OBIETTIVO PERSONALE - “Divertirmi, senza mettere limiti. Punto a dare il massimo, al di là di quanti gol possa effettivamente segnare”.

SCHIENA - “Ora sto molto bene, sono pronto”.

RUOLO - “Ora mi sento più esterno (ride, ndr). Avevo sempre giocato a due davanti, io ruotavo dietro la prima punta: in estate l’allenatore mi ha fatto cambiare e ora sull’esterno ho più spazio”.

CABRAL - “Arthur è forte, deve solo restare tranquillo. Quello che sta passando lui ora, l’ho vissuto anche io: deve sapere che tutti noi compagni siamo in campo per aiutarlo, ma dentro l’area, credetemi, è davvero forte”.

JOVIC - “A lui piace tornare indietro per giocare, Cabral è più bravo a riempire l’area di rigore”.

GONZALEZ - “Nico sta bene. È uno a cui piace scherzare e deve essere così: se si mette a fare il serio non è più Nico”.

GIOVANE SORPRESA - “Lorenzo Amatucci. Il primo giorno (5 dicembre, ndr) l’ho visto un po’ distrattamente, ma ho capito subito che è davvero forte”.

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