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Kjaer: “Voglio giocare ma non posso ancora spingere. Cosa mi aspetto da Origi e su Leao…”

Andrea Agostinelli

Simon Kjaer ha rilasciato una lunga intervista a Sportweek in cui ha parlato del suo infortunio al ginocchio, della riabilitazione e del ritorno in campo oltre ad offrire un suo giudizio su alcuni compagni di squadra al Milan. INFORTUNIO –...

Simon Kjaer ha rilasciato una lunga intervista a Sportweek in cui ha parlato del suo infortunio al ginocchio, della riabilitazione e del ritorno in campo oltre ad offrire un suo giudizio su alcuni compagni di squadra al Milan.

INFORTUNIO - "Ho sempre pensato positivo?"Mai avuto dubbi. So quante ore ho messo dentro fino adesso (testuale ndr). Ho avuto tanta pazienza, anche se ora inizia a mancarmi perché vorrei andare più veloce. Vorrei spingere, ma so di non poterlo fare troppo, perché se mi stiro adesso sto fuori quattro settimane. Non devo fare cavolate, devo rispettare i tempi e i segnali che mi trasmette il corpo. Se avessi avuto 24 o 26 anni sarebbe stato un altro discorso, ma non ho le capacità di recupero di allora".

IBRA - "Se io penso di vincere una discussione con Ibra, resto deluso. Bisogna capire chi si ha di fronte, e lui nel suo genere è unico. Ma Zlatan apprezza chi non è d’accordo con la sua opinione e lo dice. Poi, alla fine decide lui e questo non può cambiare".

DANIEL MALDINI - "Mi sembrava maturato, più pronto. Spero che lo possa dimostrare allo Spezia, dove è andato in prestito. La società ha fatto bene, perché ha bisogno di giocare".


LEAO - "Su lui Leao e Tonali dico che voglio vederli quest’anno: non sono più ragazzi, devono crescere enormemente. Quello che hanno fatto l’anno scorso non basta più. Leao ha qualità straordinarie e perciò non può più permettersi partite in cui si vede poco: deve essere decisivo sempre. Se riesce a fare questo salto, può essere uno dei top cinque al mondo".

ORIGI - "Sono stato con lui a Lilla, era un ragazzino, adesso mi aspetto un campione che fa la differenza perché ha tutto per esserlo, velocità, fisico e piedi".

BENNACER - "Deve crescere, ritagliandosi un ruolo importante".

KALULU - "Come si fa a mettere in panchina? Sarà una decisione del mister. Pierre ha fatto una stagione fantastica. Dal mio punto di vista, lui non è un rivale. Se io faccio il mio lavoro, se sto bene, c’è solo uno che può decidere, Pioli. Poi io posso arrabbiarmi con lui, ma non con Kalulu, Tomori o Gabbia, perché sono colleghi e uno di loro mi sarà al fianco in campo. Avrò bisogno di loro, del loro aiuto, quindi non potranno mai essere dei rivali. So che quest’anno non farò 45 partite. Ci saranno occasioni per tutti, ma ovviamente voglio giocare. Quando ci sarà il derby, voglio giocare".