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Kalulu: “Libri, moda, Champions, Maldini e il mio arrivo al Milan: vi racconto tutto”

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Pierre Kalulu si racconta a La Repubblica. Così il difensore del Milan tra passato, presente e futuro: “Percentuale qualificazione? Qualificazione alla prossima Champions col Milan al 98%. Questa Champions? Sarà difficile in casa del...
Alessandro Cosattini

Pierre Kalulu si racconta a La Repubblica. Così il difensore del Milan tra passato, presente e futuro: “Percentuale qualificazione? Qualificazione alla prossima Champions col Milan al 98%. Questa Champions? Sarà difficile in casa del Tottenham, ma è un torneo che appartiene all’identità del Milan”.

FUORI AI MONDIALI - “Le scelte del ct vanno rispettate. La delusione è naturale: il Mondiale è la cosa più importante e farò di tutto per essere al prossimo. Sono francese e sono stato il primo tifoso della Francia, peccato che sia finita ai rigori con l’Argentina”.


PASSIONE LIBRI - “E professore di storia. La sua frase classica, “chi osa vince”, l’abbiamo subito imparata a memoria. Io andavo bene a scuola, ho preso la maturità economico-sociale un anno prima. Preferivo le materie sociali e la storia, amo molto leggere. Quando guardo la quantità di libri che ho letto, mi chiedo come ho fatto. Preferiti? I gialli di Agatha Christie, mi piace l’ispettore Poirot. E poi la storia. Appena torno a casa, guardo i video di “Nota bene”, su personaggi e avvenimenti“.

INTELLIGENZA TATTICA - “Scherzi a parte, da bambino ero già difensore o mezzala, e forse avevo già la dote di pensare in anticipo le giocate. L’altra era l’orgoglio. Ricordo il mio primo gol in A, col Genoa: conosco il mio livello, le mie qualità. Avevo fatto un errore non da me, dovevo dimostrare di più”.

ELEGANZA IN CAMPO - “Colpa della mamma, mi ha insegnato a presentarmi bene. Mi piacciono la moda, lo stile, essere originale”.

APPRODO AL MILAN - “Ero in seconda squadra al Lione. Maldini e Massara, in videochiamata, mi dissero cose entusiastiche sul mio modo di giocare: poteva dirmele solo chi mi aveva osservato a lungo. Questo mi ha lusingato. Per quanto facessi finta di niente, era molto bello: mi dissero che il Milan mi avrebbe aspettato 2 mesi, 6 mesi, 1 anno, 1 anno e mezzo. Valevo solo 480mila euro? La cifra non mi ha mai condizionato, quei soldi non sono finiti nelle mie tasche e non sta a me dire se qualcuno ha fatto un colpo e qualcun altro un errore. Però sono orgoglioso di essermi dimostrato più forte di quanto la gente pensasse”.

MBAPPÉ - “Solo Milan in Italia? E chi non lo vorrebbe?”.