BREAKING – Milan, ecco l’esito degli esami strumentali di Gabbia e cosa filtra sui tempi di recupero
FUTURO - "Ci sono dei contatti, come c'erano l'anno scorso. Si ascolta, poi ci troviamo a casa mia, la mia famiglia conta molto in questo, consideriamo i pro e i contro. I parametri sono tre: l'ambizione, l'aspetto economico e la famiglia. Poi scegli anche in base a cosa ti dice l'istinto. Devo chiarire ancora meglio certe situazioni: il presidente mi ha presentato la situazione, e così dico che è difficile. Ripartire si può, con entusiasmo, ma con le idee chiare. Poi vedi altre cose e valuti, e quando scegli è finita: vai a pedalare, a lavorare, senza lamentarti".
ZACCAGNI - "Di Zaccagni non si sa ancora niente: ha fatto un grande girone d'andata, nel girone di ritorno ha dato, è sempre stato utile, io lo considero molto utile a livello tattico, in certe situazioni tatticamente è un fenomeno. Sicuramente avrà le sue offerte, deciderà con calma: siamo tutti consapevoli che se arrivano grandi squadre è difficile rifiutare, ma in questo momento certe le puoi rifiutare rispetto agli anni passati".
TERZO PORTIERE - "Berardi è stato fondamentale in questi due anni, su tutto. La grandezza di Tony è che riesce a capire il valore anche di un terzo portiere, per il modo che ha di comportarsi. Lui è fondamentale per il gruppo, e l'idea è questa: ci tiene molto a debuttare in A, se tutto va bene gli concederò uno spezzone. Noi andremo a Napoli a fare la partita forte, al massimo, consapevoli che all'andata abbiamo vinto, trovandoli in un momento non perfetto. So quanto significa per i tifosi, noi andremo a fare una grande partita. Non bisogna fare grandi proclami, io preparo la squadra come fosse una gara fondamentale, perché è giusto sia così dopo il percorso che abbiamo fatto".
AMBIZIONE - "Dev'esserci ambizione, devi star bene con la famiglia. Si parla anche di soldi, ma quando arrivi a un certo livello non è come quando inizi la carriera, non incide molto questo aspetto. Adesso vediamo questi tre o quattro giorni, come l'anno scorso ci sederemo e parleremo. L'importante è che quando decidi devi avere tutto chiaro".
CESSIONI - "Se non vendiamo non abbiamo la squadra per partecipare. Perderemo i prestiti, quindi non avresti la squadra. Non ho paura della battaglia, come due anni fa. Quest'anno ero più nervoso perché le cose non erano chiare. Abbiamo fatto molto, senza investire praticamente un euro, e mi aspettavo una crescita diversa, ulteriore. Per quello che ho capito bisogna ripartire come due anni fa, con una struttura diversa su certe cose. Ma trovare gente vera come Rrahmani, Kumbulla e Borini non è facile. Quando perdi gente vera è dura, perché non li trovi più. Non si tratta di quanto accetterei: se una grande squadra arriva un giocatore dell'Hellas se ne va, l'importante è avere la testa giusta. Su come poteva essere, è un altro discorso".
BILANCIO - "Mi viene difficile rispondere. Alcuni giocatori hanno dato tantissimo, siamo stati anche molto sfigati: giocare tutto il campionato senza Kalinic, Vieira, Benassi, Veloso, Favilli... Mi aspettavo qualcosa in più da tre o quattro giocatori sotto il profilo della crescita, dell'affidabilità. Rrahmani ha giocato trentotto partite, mai sostituito, sempre sul pezzo: questo per me è un difensore. L'aspetto che mi è piaciuto di più è il carattere che è uscito di più nei momenti di difficoltà. Penso anche che abbiamo dato tanto come staff, e da qualcuno mi aspettavo qualcosina in più: questo è l'aspetto che mi è piaciuto un po' meno".
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