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Zangrillo: “Pinamonti piccolo Sinner! Gollini, Perisic, Miretti, Gudmundsson, Retegui…”

Zangrillo: “Pinamonti piccolo Sinner! Gollini, Perisic, Miretti, Gudmundsson, Retegui…” - immagine 1
In un’intervista rilasciata durante il programma We Are Genoa, il presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, ha discusso a lungo del futuro del club, affrontando diversi temi di attualità legati alla squadra e al mercato. Queste le sue...
Daniele Burigana

In un'intervista rilasciata durante il programma We Are Genoa, il presidente del Genoa, Alberto Zangrillo, ha discusso a lungo del futuro del club, affrontando diversi temi di attualità legati alla squadra e al mercato. Queste le sue parole:

MERCATO - "Ci siamo liberati di una serie di figure che appesantivano il costo aziendale. Giocatori a cui ero affezionato ma che non facevano parte della rosa ideale di mister Gilardino".


BLAZQUEZ - "Sono convinto della buona fede di allora del nostro ceo, secondo me c'è stato un errore di comunicazione. In quel momento la prospettiva di mantenere Gudmundsson e Retegui era ancora reale. L'evoluzione successiva è figlia di questa necessità di un controllo maniacale che poco si sposa con le azioni razionali di chi fa il mercato. Ad un certo punto, abbiamo avuto un imperativo categorico a vendere".

GUDMUNDSSON - "Gudmundsson è un ragazzo splendido, pulito, genuino. Sicuramente non gli ha fatto bene essere accusato di essere colui che voleva andare via. Era vittima di dinamiche e personaggi negativi come i procuratori, che hanno a cuore solo i propri interessi. Abbraccio l'idea che un giorno possa tornare".

RETEGUI - "Situazione ancora più difficile. Il ragazzo aveva aspettative personali molto elevante che coincidevano con la volontà di mantenere il posto in Nazionale, qualcuno sentiva che se avesse continuato a giocare per una squadra che non giocava le Coppe, sarebbe stato danneggiato. A lui auguro ogni bene, ricordo che l'abbiamo scoperto noi".

PINAMONTI - "E' una persona seria, è un piccolo Jannik Sinner su cui credo molto".

GOLLINI - "Gollini? Ho molte aspettative, mentalmente è strutturato in modo positivo e merita di essere sostenuto. Posso dire che lui davvero voleva venire al Genoa, per me è già importante questo. Il fine è il bene del Genoa e ben venga se ciò dovesse passare attraverso la tacitazione di qualsiasi controversia emersa in questi tempi: significa che la nostra governance internazionale è vincente. Per essere tali serve tranquillità economica, unità di direzione e supporto della nostra gente. Se i genoani non credessero in me, mi porrei delle domande e penserei alla reputazione che mi sono costruito faticosamente. Non ho deleghe, non faccio mercato: sono tutte cose che subisco. In cambio, però, esercito un ruolo istituzionale tra Lega di Serie A e Roma. Lavoro in retroguardia, sono molto libero di mente e senza conflitti personali. Il ceo Blazquez è il padre padrone, a Pegli si fa quello che dice lui. Spors e Dransfield non sono spariti, a loro fa riferimento la proprietà. De Gea e Perisic sono stati due dinieghi di Dransfield: c’è una proposta di un profilo, una condivisione con l’allenatore e l’ascolto della sua opinione e la risposta d’oltre oceano con il pollice alto o pollice verso".

GILARDINO - "Ho un rapporto personale molto forte con lui, se è rimasto lo si deve anche a me, e ciò me lo riconosce. È una persona che agisce passo dopo passo e ascolta lo staff, da Caridi a Murgita, Raggio Garibaldi e Scarpi: è un piacere vederli lavorare. Con Blessin c’erano 20/25 elementi che non si parlavano tra di loro. Il mister è diventato un comunicatore, sa trasmettere anche grazie a un grande capitano che sa comunicare con i suoi silenzi e il suo comportamento".

INFORTUNATI - "Norton-Cuffy potrebbe essere a disposizione a ottobre. A Miretti ho detto che ci serve il prima possibile".