Comincia ad intravedersi la vera Lazio di Maurizio Sarri, che però deve trovare i gol dei suoi centravanti. Ieri nel 2-0 contro l’Atromitos, Castellanos e Dia sono rimasti ancora a secco. L’analisi de La Gazzetta dello Sport:...
Comincia ad intravedersi la vera Lazio di Maurizio Sarri, che però deve trovare i gol dei suoi centravanti. Ieri nel 2-0 contro l’Atromitos, Castellanos e Dia sono rimasti ancora a secco. L'analisi de La Gazzetta dello Sport: "L’ultima amichevole estiva conferma quanto di buono e meno buono la Lazio bis di Sarri aveva già fatto vedere nelle precedenti uscite. La solidità difensiva è un dato acquisito (contro l’Atromitos quarto clean sheet su sei test disputati) e la manovra è convincente fino ai venti metri. Davanti, però, manca ancora qualcosa. E il problema è sia collettivo (la squadra deve trovare maggior brillantezza nella finalizzazione del gioco) sia dei singoli. Perché tanto Castellanos quanto Dia, i due giocatori che si stanno giocando il posto di centravanti titolare, sono rimasti a secco in ciascuna delle sei amichevoli disputate. Un record negativo che ha pochi precedenti. Alla latitanza nelle conclusioni, a Rieti Castellanos ha aggiunto anche un nervosismo che gli è costato il cartellino rosso dopo mezz’ora. È stato lui a fare le spese (con Lima Santos) della doppia, vergognosa, rissa cui hanno dato vita le due squadre. Fino a quel momento il Taty non aveva combinato nulla, mentre Dia (entrato nella ripresa per Dele-Bashiru) ha fatto qualcosina di più, con l’assist per il 2-0 di Pedro. Ecco, lo spagnolo è in questo momento una delle poche certezze in avanti. Quello che ha fissato sul 2-0 il risultato con l’Atromitos è stato il suo secondo gol estivo, più in generale il suo ingresso (per un Cancellieri che stavolta ha reso meno delle precedenti gare) ha ravvivato una Lazio che nel primo tempo era stata opaca. A renderla più concreta ha provveduto pure l’altro marcatore di giornata. Noslin si è fatto trovare pronto sul cross di Marusic per il gol rompi-equilibrio dopo che già a Frosinone (contro l’Avellino) si era procurato il rigore, trasformato da Guendouzi, con cui la Lazio si era imposta. L’olandese resta dietro nelle gerarchie di Sarri, ma i segnali lanciati non sono da trascurare. A una settimana dall’inizio del campionato, comunque, i pensieri di Sarri sono tutti lì, su come sistemare meglio l’attacco. Per il resto la sua Lazio è un progetto in fase già molto avanzata".