RICONFERMA - "Dopo la Lazio il presidente mi ha parlato, facendomi intuire che c'erano possibilità di riconferma, ma io ho detto che era giusto fare ognuno il proprio percorso. È giusto che la Fiorentina faccia il suo percorso, io resto legato a questa squadra. È bello lasciarsi così, da grandi amici. Con la gioia dentro di aver dato tutto, da calciatore e da allenatore. Futuro? Non so cosa mi aspetta. Ora sono concentrato sulle prossime due partite. Sono convinto di aver fatto un ottimo lavoro a Firenze. Con il mio staff valuteremo l'opzione migliore”.
CALLEJON - "Io in queste ultime partite, se c'è la possibilità, vorrei lasciare spazio a chi ne ha avuto un po' meno in questa stagione”.
KOUAMÉ - “Posso parlare del mio blocco di partite. Aveva iniziato bene, facendo buone partite. Col Torino in casa, e anche con l'Inter a San Siro. Poi al suo posto era entrato Vlahovic, aveva sbagliato il gol del 4-2 ed è stato massacrato. Per questo alla gara successiva ho schierato Dusan titolare. Poi il percorso della stagione è cambiato, ha perso quella carica che un attaccante deve avere. Il portiere e l'attaccante, per me sono ruoli diversi rispetto alla squadra e ci sono delle annate particolari. Magari certi anni un attaccante calcia in porta 100 volte e fa 5 gol e perde fiducia. O magari tira 25 volte e fa 20 gol, e questo aiuta la fiducia. Portiere e centravanti sono due ruoli specifici, sono sempre nell'occhio del ciclone".
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