CAPITANO - “Mi piace, ma penso a fare il calciatore. Contro il Cittadella in coppa Italia non era stato ancora deciso nulla, poi mi è stata data la fascia alla prima con l’Inter. L’allenatore Baroni mi ha detto “Tu se il capitano”. Farlo significa esserci sempre, ma qui c’è anche altra gente con forte personalità. Parlo sempre in italiano, perché è giusto che gli stranieri imparino. Poi, chiaro, che dentro lo spogliatoio, si parli pure l’inglese”.
CRESCITA - “La crescita c’è stata. Ora si vede il vero Lecce. Io ho subito l’espulsione con la Roma dove abbiamo perso in dieci. In qualche partita siamo stati sfortunati. Contro Bologna e Juventus non abbiamo fatto bene. Poi, però abbiamo davvero cominciato a fare bene insieme. Mancava l’ultimo step. Siamo cresciuti come intensità, ci abbassiamo di meno, andiamo più nel campo degli avversari e prendiamo l’uomo sempre. Cerchiamo di verticalizzare tanto, Banda sta crescendo e Strefezza è fortissimo. Il primo va a giocare l’uno contro uno, l’altro se prende palla tra le linee fa tante cose buone”.
MODELLO - “Brozovic dell’Inter. Ho cercato di imparare molto da lui. Quando vedo come prende la palla è un piacere. Poi sta sempre vicino ai difensori”.
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