PROGETTO - "Lo Spezia non è di Gotti. È un club con grande integrazione, con passione, di appartenenza. È uno Spezia nostro, che dipenderà tanto dalle caratteristiche dei giocatori, che proverò a mettere nelle migliori condizioni. Ho idee chiare, per semplicizzare le cose. Voglio che i giocatori sappiano cosa fare, una squadra equilibrata e io sono per l'impegno, un dogma che non può mancare in un lavoro così bello. Il talento sprecato lo mal sopporto, così come chi non dà tutto quello che ha. Questa spinta cercherò di averla sempre".
NZOLA - "Attaccante giusto? Assolutamente sì, ma uso il condizionale. Mi è piaciuto tantissimo due anni fa, da fuori fai sempre fatica di capire il perché succede ciò che succede. Lo scorso anno ha avuto meno spazio, con meno soddisfazioni. A me sembrerebbe un vero primo acquisto. Poi dico che quando cambia un allenatore, pur con il grande riconoscimento che va dato a chi ha dato un grande contributo e ha sudato in passato, le gerarchie si azzerano, e danno a tutti pari opportunità. Nzola, come gli altri, dovrà mettersi in condizione di meritare la fiducia mia e del gruppo. A me piace molto, ma giorno per giorno vedremo cosa succederà".
MODULO - "Non sono un integralista del sistema di gioco, ho sempre ritenuto giusto o sbagliato che sia, che i giocatori dovrebbero essere messi nella miglior condizione per esprimere al meglio la propria potenzialità. E per questo uno pensa ai giocatori più importanti e metterli nella posizione di comfort. Ho rivisto le partite e, fatto salvo che da lunedì il campo mi darà risposte rispetto a quanto ho immaginato, mi sono fatto la mia idea. Penso che i difensori a disposizione e gli esterni mi fanno pensare ad una difesa a tre, con quinti di un certo tipo. Poi capiremo se quinti o quarti. Sono aperto mentalmente, valuto i singoli e vedremo se staranno nel loro comfort. Poi vedremo se queste cose saranno confermate".
SINGOLI - "Strelec e Antiste? Vale il discorso di Nzola, io l'ho detto alla società: davanti secondo me lo Spezia è attrezzato. Ha giocatori diversi, che possono integrarsi, loro due sono due ragazzi fra quelli con grandi margini di miglioramento e su cui sia io che il club puntiamo".
MERCATO - "Contatti con giocatori dell'Udinese? No, assolutamente. Sono stato sorpreso da ricevere messaggi di articoli con lo Spezia accostato a nomi di cui mai abbiamo parlato. Sono stato sorpreso. Poi che succede, si innesca una scintilla e il giocatore magari ti chiama. Ma non è successo nulla".
NUOVO CICLO - "Io direi di sì. Fatto salvo quanto detto prima, e che questa cosa andrà valutata in campo, rispetto a chi potrà arrivare e chi potrà andare, avere un'idea è importante. Poi ad esempio il 3-5-2 della Lazio non è quello dell'Inter o dell'Udinese, ci sono le caratteristiche e gli obiettivi. Il sistema di gioco, nella mia idea, è un'espressione numerica che ci serve per capirci, ma la plasticità con cui domenicalmente andiamo ad affrontare gli avversari fanno in modo che tante volte non abbiamo senso l'espressione numerica. Se nel 4-3-3 ho un terzino alto e uno no magari difendo a tre di più di una squadra con tre centrali. Questi compiti li diamo noi in campo, bisogna avere un'idea plastica".
MAGGIORE - Al direttore sportivo Pecini viene poi chiesto del futuro di Maggiore: "Con la maggior semplicità possibile. Abbiamo avuto due manifestazioni di interesse per Giulio, ma nessuno a noi ha parlato di numeri e ha fatto un'offerta. Il nodo, rispetto alla sua produzione, è legato al contratto ed è normale che siamo tutti vogliosi di tenerlo. Abbiamo parlato a lungo con gli agenti in questa direzione con onesta devo dire che se arrivassero offerte dovremmo valutarle, se non si arrivasse ad un esito finale per il contratto", le parole riportate da TMW.
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