Inzaghi?
"Lui è una persona molto empatica, parla molto coi calciatori perché vuole sapere come stiamo anche fuori dal campo: si sente ancora un po' calciatore, capisce molto bene i giocatori. Questo è importante: se ho problemi fuori dal campo, posso andare nel suo ufficio e dirgli che non me la sento. Gestisce molto bene la squadra perché capisce".
Hai rifiutato dei club per l'Inter?
"Ho fatto bene all'Atalanta, quindi secondo delle squadre interessate: ma io ho sempre avuto in mente di tornare in Germania prima o poi o di restare in Italia. L'Inter è stata la scelta giusta al momento giusto".
Il tuo idolo da bambino?
"Alaba del Bayern perché mi ha impressionato sempre, fa tutti i ruoli e a livello altissimo".
Le persone che ringrazierai sempre?
"Ci sono tre o quattro persone: Gasperini, il mio primo allenatore in Olanda, mia moglie e mio papà".
Segni a Bergamo, esulti?
"No".
I momenti più belli di questi anni?
"Il primo gol con l'Atalanta in Europa League, poi la partita a Valencia che è stata una partita incredibile, un'emozione fortissima. Abbiamo scritto la storia, rimane per sempre".
Gasperini?
"Mi ha fatto crescere in maniera pazzesca, mi ha insegnato cose che non sapevo di poter fare: attaccare, difendere, inserimenti che prima non avevo mai fatto, ore di video per farmi capire. Posso solo ringraziarlo, senza di lui non avrei mai avuto l'occasione di venire in un club come l'Inter".
Dal gol di Barcellona può ripartire l'avventura di Gosens all'Inter?
"Speriamo: a livello personale è stato un momento emozionante perché non in tanti hanno la possibilità di giocare al Camp Nou e fare un gol importante. Sarà un ricordo che porterò sempre con me, speriamo abbia un impatto sul mio futuro all'Inter. Spero arriveranno altre occasioni per ripetermi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.sosfanta.com/assets/uploads/202512/54e3f883991a1a14213798215b63225f-e1765720557691.jpg)