Perché Ciro Immobile non rende in Nazionale e si scatena con la Lazio? Si interroga La Gazzetta dello Sport: “Altri tre gol, al Genoa: in questo campionato, ora, sono 24, due in più rispetto a quelli del fenomeno Vlahovic; in serie A, da...
Perché CiroImmobile non rende in Nazionale e si scatena con la Lazio? Si interroga La Gazzetta dello Sport: “Altri tre gol, al Genoa: in questo campionato, ora, sono 24, due in più rispetto a quelli del fenomeno Vlahovic; in serie A, da inizio carriera, sono diventati 179, Boniperti è stato scavalcato, Quagliarella è a un passo, Batistuta a quattro. Ciro Immobile si muove in mezzo ai miti, cammina tra di loro, ne osserva molti dall’alto. Se dovesse vincere la classifica dei cannonieri per la quarta volta avrebbe davanti solo il leggendario Gunnar Nordahl, che all’inizio degli Anni 50 conquistò il titolo di re del gol in cinque occasioni. Eppure... Eppure Immobile continua a essere discusso, perché in Nazionale non funziona. Il dato è oggettivo: era lui il centravanti dell’Italia eliminata dai Mondiali del 2018 dalla Svezia e lo era anche nella gara con la Macedonia del Nord che ci ha tolto Qatar 2022. In mezzo a queste due disfatte, Ciro ha messo pochi gioielli e molti scivoloni; non è riuscito a prendere il proscenio nemmeno all’Europeo, dopo i gol segnati nelle prime due partite. È però giusto chiedersi se la responsabilità degli insuccessi azzurri sia solo - o soprattutto - sua, oppure se ci sia un concorso di colpa. Questione di schemi? Non sembra: la Lazio di Inzaghi giocava con il 3-5-2, come spesso l’Italia di Ventura; Sarri si schiera con il 4-3-3, al pari della Nazionale di Mancini. Stessi schemi, anche se con interpretazioni diverse; rendimento (di Immobile) opposto. Mancanza di fiducia da parte dei ct? No: Ventura era l’allenatore di Immobile nei suoi momenti d’oro al Torino, Mancini lo ha sempre schierato e difeso. La sensazione è che Ciro, in azzurro, avverta la pressione e soffra le aspettative. Ma non è il solo grande attaccante che non ha mai avuto gloria in Nazionale. Chiedete a Pulici (19 presenze e 5 gol nell’Italia), a Pruzzo (6 partite senza mai segnare), a Signori (28 gare e 7 reti): tutta gente che ha vinto tre volte la classifica dei cannonieri. Oppure chiedete al ct Mancini, fantastico talento ricordato in azzurro solo per un gol agli Europei dell’88. E per i gestacci che lo seguirono”.