Presto Zlatan Ibrahimovic deciderà il suo futuro. Lo svela La Gazzetta dello Sport, che torna a parlare dello svedese dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore, con rinforzo laterale e riparazione meniscale. Ecco quanto evidenziato...
Presto Zlatan Ibrahimovic deciderà il suo futuro. Lo svela La Gazzetta dello Sport, che torna a parlare dello svedese dopo la ricostruzione del legamento crociato anteriore, con rinforzo laterale e riparazione meniscale. Ecco quanto evidenziato dalla rosea: “Oggi è il giorno numero dodici e si inizia a entrare nel vivo della faccenda, perché Zlatan e il Milan si erano salutati rimanendo d’accordo per riaggiornarsi un paio di settimane dopo l’intervento. Quindi ci siamo. Non appena Maldini e Massara rientreranno da Ibiza, fra le varie incombenze segnate in agenda ci sarà anche un punto della situazione con lo svedese. Che dovrà raccontare qualcosa di semplice nei contenuti e allo stesso tempo complicato nella gestione: come sta. Come procede. Come vede il suo futuro. Domande da cento milioni di dollari che in parte troveranno risposta basandosi su come sono andati questi primi giorni di convalescenza. Risposte per forza di cose parziali, ma comunque utili e necessarie per una prima riflessione.
La posizione del Milan sul futuro di Ibra è chiara da tempo: non ci sono preclusioni a proseguire un’altra stagione con il totem che ha messo una firma indispensabile sul percorso scudetto. Ridiscutendo ovviamente al ribasso i termini dell’accordo. Anche perché, se non ci saranno complicazioni e la tabella di recupero proseguirà come da programma, Zlatan tornerà disponibile soltanto a gennaio del 2023. Ecco perché fra le ipotesi sul tavolo c’è anche quella di un contratto a gettone, ovvero in base al numero di presenze e arricchibile ovviamente da altri bonus individuali (numero di gol) e di squadra. Lui intanto è governato dalla paura. Di più: dal terrore di dover abbandonare il mondo che lo ha fatto diventare Zlatan, nel senso più pieno del termine. È questa la motivazione che lo ha spinto a pochi mesi dai 41 anni a sottoporsi alla ricostruzione del ginocchio in modo da concedersi un’altra chance per restare in campo. Dopo, poi, si potrà aprire qualsiasi tipo di scenario: al Milan potrebbe fare l’ambasciatore come Baresi, aiutare Pioli sul campo, magari anche il club manager. Oppure potrebbe ritagliarsi un ruolo nella federcalcio svedese, o ancora iniziare un’avventura da procuratore", si legge sul sito della rosea.