ITALIANI - "La nostra scelta italiana parte da altri presupposti: è una filosofia precisa del presidente Berlusconi, che io condivido. Gli stranieri impiegano del tempo ad ambientarsi, quindi essendo la prima parte della stagione molto compressa, con moltissime partite, il rischio è che prima che si ambientino noi siamo già retrocessi".
OBIETTIVO - "Il decimo posto. Lo so che è difficile, ma avendo fatto l’imprenditore nella vita so che bisogna fissare degli obiettivi, quindi dico decimo posto".
JURIC - "Mi piace? Molto. E lui lo sa, perché gli ho parlato molte volte. Ma tranquillizziamo Urbano, non glielo prendo".
MARLON - "I giocatori a seconda delle condizioni psicologiche possono darti 10, 20, 30 o 100. Marlon, per esempio, ha cambiato in meglio l’umore della squadra".
ALLEGRI - "È come Trapattoni: pensa che, giustamente, l’unica cosa che conti sia vincere. Io non capisco perché certi tifosi si affezionino a giocatori o allenatori che non vincono e contestino chi vince. Allegri è un grande allenatore, ma soprattutto è un vincente. E non è vero che fa giocare male le sue squadre".
STROPPA - "Com'è? Uno che fa giocare bene le sue squadre. L’ho scelto per questo e anche perché lo conoscevo molto bene dai tempi del Milan. Coetaneo di Maldini, è cresciuto a Milanello, sbocciato a Monzello".
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