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Spalletti: “Quando le gambe non vanno è difficile, cosa è mancato con la Spagna! Con Retegui…”

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L'Italia perde 1-0 contro la Spagna e ora dovrà ottenere almeno un punto con la Croazia per accedere agli ottavi di finale degli Europei: ecco le parole del ct Luciano Spalletti.
Alessandro Cosattini

L'Italia perde 1-0 contro la Spagna e ora dovrà ottenere almeno un punto con la Croazia per accedere agli ottavi di finale degli Europei. Ecco le parole del ct Luciano Spalletti a Sky, alla Rai e in conferenza stampa (riportate da TMW) dopo il ko: "Deluso no, si è evidenziato sin da subito che erano più brillanti di noi, se non hai la gamba reattiva come loro, diventa tutto più difficile. La Spagna ha queste qualità di velocità e puntare l’avversario, diventa difficile così. L’analisi è semplice: erano più veloci di noi nelle scelte, nell’essere corti, nel saltarci addosso e son dipese dalla nostra poca brillantezza. Carattere e personalità? Quando le gambe non vanno diventa difficile. Non siamo mai arrivati a centrocampo col pressing, poi quando la riavevamo a volte ce la riprendevano, a volte c’erano possibilità di giocare, ma non siamo stati precisi e mirati. Una reazione senza una ragione dietro".

CROAZIA - "Bisogna recuperare ed essere capaci di ragionare in maniera corretta sulle situazioni successe in campo. Alcune volte si poteva fare diversamente per tattica, ma erano troppo più rapidi e reattivi di noi. Con la Croazia la differenza la faremo noi, come ci arriveremo, la possibilità che abbiamo di giocare la palla. Se non abbiamo scelte diventa difficile".


MANCATA BRILLANTEZZA - "Secondo me è sempre il fatto della freschezza della gamba, la brillantezza. Psicologicamente miglior situazione di questa… l’avevamo preparata bene dopo una buonissima prestazione, bisognava far vedere di essere bravi come loro a giocarla, ma sono stati più reattivi di noi. Mollare mai perché siamo in italiani, ma arrivando sempre dopo diventa sempre più difficile trovare le linee di giocata, perdi qualsiasi geometria e ragione delle scelte. Si voleva comandare il gioco e avere il possesso come loro con Jorginho e Barella, ma non ci siamo riusciti”.

SOTTO LIVELLO - "Loro molto più freschi di noi e noi abbiamo fatto letture ritardate: una condizione generale che si è vista. La chiave del problema è che noi eravamo sotto livello per reazione, per accompagnare, per ritornare sui retropassaggi a guadagnare condizioni basse. Erano più freschi e ci hanno creato problemi sulla velocità di scelte e si è visto".

RETEGUI - "Con Retegui più presenza in avanti? Quando abbiamo messo giocatori più freschi siamo stati più intensi e abbiamo creato situazioni che potevano farcela pareggiare. Ma loro sono stati più forti di noi e hanno vinto meritatamente".

CONTINUARE SU QUESTA STRADA - "Su questo non ci sono dubbi e convincere i calciatori diventa facile nel senso che noi abbiamo probabilmente recuperato male. Eravamo un po' pesanti, c'è stata troppa differenza da un punto di vista della brillantezza, se non hai la stessa gamba degli altri poi le scelte non le puoi fare con la stessa velocità, con gli stessi tempi di reazione. Se non hai questa brillantezza e sei compassato di fronte a un avversario che ha questa qualità tecnica poi vai a perdere di velocità, qualsiasi possibilità di reazione. Loro avevano una gamba migliore, i tempi di reazione sono stati differenti, e questo poi ti porta a essere vittima delle riaggressioni, ti porta a sbagliare innumerevoli passaggi facili".

POCA FRESCHEZZA - "Probabilmente dovevo farli recuperare di più, dovevo dargli più giorni di recupero, gli abbiamo dato un giorno e mezzo. Oggi è stata troppo netta la differenza, siamo sempre stati lunghi e loro ci hanno creato problemi oltre a quello che è il risultato. Quando non riesci mai a essere corto sia nelle discese sia nelle salite, aumenta la frenesia. Non siamo stati fluidi, quando s'è recuperata la palla abbiamo avuto difficoltà a giocarla e ogni volta che s'è ripresa s'è rimessa in discussione subendo la loro riaggressione. Abbiamo sbagliato innumerevoli passaggi facili".

SPAGNA - "La Spagna la vorrebbero copiare tutti per modo di giocare, è da più tempo che fa un calcio fatto bene. Io devo riuscire a far capire l'importanza di fare la partita ad armi pari, perché tanto se ti metti lì alla lunga la perdi e poi devi ribaltare il concetto di squadra. Devi fare una squadra di corsa che non palleggia ma questo non è un calcio che mi piace fare, mi rimane difficile anche insegnarlo, per fare quello sono la persona meno adatta. dobbiamo rigiocare la palla come fatto nelle ultime due partite e tentare di prenderlo noi il pallino in mano. E' l'unico modo. Stasera eravamo lunghi come squadra, eravamo poco reattivi e poco capaci di fare scelte anticipate. Sotto questo aspetto mi aspettavo il tentativo di fare qualcosa di più, ma io credo che le gambe abbiano condizionato molto questa partita e quella è la cosa da mettere apposto, tutto il resto è conseguenza".

RISULTATO - "E' un risultato che hanno meritato, al di là della differenza di un solo gol. Hanno meritato di vincerla, noi non siamo mai stati dentro la partita a eccezione dei venti minuti finali. Non siamo mai riusciti a creare situazioni di contesto di gioco corrette per confrontarci con un calcio di questo livello".

CAMBI - "E' evidente che tutta la squadra non ha girato, siamo stati sotto al nostro livello in diversi se si va a fare un'analisi individuale. Anche quando abbiamo tentato di giocarla la partita le nostre reazioni sono state sempre compassate, lunghe. E poi da ultimo Retegui e Raspadori hanno pressato in maniera più forte e quindi c'è stata la possibilità di recuperare qualche palla più alta. Io probabilmente dovevo cambiare qualcosa per quello che s'è visto, ma non è dipeso solo da un paio di giocatori. Quando ci sono stati 4-5 giocatori più freschi s'è visto che riuscivamo a incastrarci meglio contro la Spagna. Se non riesco a prendere la partita in mano la differenza diventa ancora più evidente, se non li logori e non li fai ripiegare poi fai più fatica".